La giornata è stata avviata da una Lectio Magistralis “Change Management e nuovi modelli organizzativi” di Federico Butera, Professore Emerito di Scienze dell’Organizzazione e Presidente dell’Istituto di Ricerca Intervento sui Sistemi Organizzativi (IRSO) , il quale ha sottolineato l’importanza che nelle Aziende bisogna avere verso i bisogni del cliente, aspetto questo che le aziende private tengono in massima considerazione. L’Azienda sanitaria è un’organizzazione centrata sul cliente che dovrebbe sostenere il lavoro degli operatori e degli esperti. Per fare in modo che queste organizzazioni siano in grado di offrire servizi adeguati e risolvere i problemi occorrono capacità progettuali e competenze di Change Management organizzativo, in grado fronteggiare i cambiamenti e generale continuo sviluppo e rompa i vecchi paradigmi, coinvolgendo sempre il cliente finale.
Successivamente Remo Bonichi, Responsabile scientifico dei corsi manageriali per Direttore Generale e per Direttore sanitario e amministrativo, ha presentato il Programma dei corsi di Formazione Manageriale per il top management delle Aziende Sanitarie il cui inizio è previsto per dicembre 2016.
Infine Caltabiano, Direttore della Formazione del CEFPAS ha tenuto una seconda lectio magitralis su “Il formatore in Sanità e la leadership cognitiva”, focalizzando l’attenzione sulla figura del Formatore, ed evidenziando che questo è colui che all’interno delle strutture organizzative si occupa di apprendimento in senso lato e che possiede alcune caratteristiche quali la competenza di processo e contenuto, ha consapevolezza del setting comunicativo, ha etica, possiede metodologie di apprendimento e di progettazione multimediale ed è in grado di connettere universi di appartenenza diversificati. Il formatore è anche un costruttore di network, politico sociali e politico istituzionali e promuove una formazione che sia desiderante e desiderabile.
Ha concluso la giornata il Direttore del Centro Angelo Lomaglio, che a posto l’accento sull’integrazione che è ormai l’obiettivo necessario, come leva di miglioramento oltre il quale c’è la fine. Chi vuole operare per il miglioramento non può che andare verso l’interazione e la contaminazione, ma questo è possibile solo se siamo capaci di riconoscere i propri limiti e fare lavoro di squadra. Miglioramento significa crescita individuale ma anche e soprattutto crescita dei team e questa è la parte più difficile del nostro lavoro visti gli ostacoli strutturali. Non basta lavorare sulle competenze tecniche ma anche su quelle trasversali.
La consegna degli attestati finali ai partecipanti dei tre executive master è stato un momento fortemente emotivo, che ha coinvolto anche gli amici e parenti presenti.
Facendo nostre le parole del Direttore Lomaglio ci auguriamo di “non perderci di vista”!