In una sala affollata da un pubblico qualificato, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali e delle principali associazioni culturali – dai sindaci di Caltanissetta e San Cataldo Giovanni Ruvolo e Giampiero Modaffari, al vice sindaco di Resuttano Gaetano Scolaro, dagli Assessori di diversi comuni ai presidenti della Rete Museale del Centro Sicilia Pasquale Tornatore, di Italia Nostra Leandro Janni, della Società Nissena di Storia Patria Antonio Vitellaro e delle Pro Loco del Nisseno – si è svolto un interessante dibattito sulle potenzialità turistiche delle aree interne, introdotto dalle relazioni dei professori Marina Castiglione (Università di Palermo) e Rossano Pazzagli (Università del Molise) che hanno parlato di identità, di patrimonio territoriale e di turismo, presentando i territori interni come contenitori straordinari di bellezza e ricchezza, un insieme di risorse da organizzare e gestire in modo integrato per lo sviluppo di un turismo sostenibile che metta in valore i paesaggi, i prodotti, i borghi, le campagne, l’enogastronomia e le tradizioni locali.
La rinnovata attenzione per le aree interne a livello nazionale lega la situazione di crisi del modello di sviluppo alla necessità di trovare strade alternative per ridare fiato all’economia e all’occupazione. E questo può avvenire solo rimettendo al centro le risorse principali dell’Italia, a partire dal suo territorio, dal paesaggio e dai patrimoni locali.
La presentazione dell’IRPAIS è stata effettuata dalla Presidente Fabiola Safonte, cui sono seguiti gli interventi del Vice Presidente della Pro Loco di Caltanissetta Lo Celso, di Marcello Frangiamone (Presidente di STARGEO), Giuseppe Giugno (Presidente di Alchimia) e Alessandro Narbone (Presidente della locale Delegazione FAI – Fondo Ambiente Italiano).
Dal dibattito a conclusione dei lavori e’ emersa la necessità di attuare una seria azione di valorizzazione delle aree interne siciliane propedeutica alla promozione turistica delle stesse, mettendo in connessione la ricerca scientifica e il territorio, la conoscenza del patrimonio culturale e le politiche territoriali e ponendo in essere un processo da sviluppare mediante azioni e strategie mirate, da realizzare nell’ambito della revisione organica in chiave turistica dell’attuale piano di sviluppo strategico del territorio nisseno.
Estremamente interessante, al tal proposito, è stata la riflessione di Marina Castiglione circa la necessità di interrogarsi sull’identità territoriale e sulla autenticità dei luoghi come fattori di attrazione turistica.
“Il campanile – ha aggiunto il prof. Pazzagli – deve tornare a essere importante, non per restarci sotto in chiave localistica o in rassegnata attesa, ma per salirci sopra e guardare lontano”. Ne deriva l’importanza del ruolo dei Comuni come soggetti della rinascita territoriale e della partecipazione, come strumento per trasformare la conoscenza in coscienza, per generare fiducia e organizzare una offerta turistica che risponda sempre più alla domanda di turismo esperienzale che si sta diffondendo.