“L’orto in condotta”, pienamente incardinato nell’offerta formativa della Don Milani, vuole avere una forte valenza pedagogica, educare i bambini a un diverso rapporto con il cibo, alla stagionalità, al valore della biodiversità e al rispetto dell’ambiente attraverso il rapporto diretto con la terra.
La scelta di questa esperienza, “L’orto in condotta”, si fonda sulla convinzione che far sperimentare ai ragazzi delle attività manuali finalizzate alla costruzione di strutture permanenti, quali sono un orto e un giardino, richiede un impegno costante e capacità progettuali/esecutive prolungate nel tempo. Questo laboratorio serve anche a sollecitare l’interesse e l’attenzione verso le discipline curricolari da parte dei ragazzi e a trasmettere come la realtà viene interpretata con strumenti quali l’osservare, il conoscere, il descrivere, il rappresentare che servono nella comunicazione e nella vita quotidiana.
Tanti, quindi, gli aspetti che tale progetto, toccando varie tematiche trasversali, può far conoscere agli alunni. Ogni aspetto dell’Ambiente può essere usato come leva di un processo educativo che faccia crescere nei bambini la consapevolezza di essere parte dell’intero sistema Terra, sia esso considerato come un ecosistema che come sistema antropologico, degno di essere salvaguardato e valorizzato in tutte le sue componenti.
La Festa è un modo di celebrare queste attività belle e formative e sentirsi parte di una grande rete, racconta Annalisa d’Onorio ed Eleonora Lano dell’Ufficio Educazione di Slow Food.
Quest’anno sono 558 le scuole che – idealmente unite – hanno aderito al progetto Orto in Condotta. Il progetto propone sempre l’approfondimento di un tema diverso: quest’anno il protagonista sarà l’olio extravergine d’oliva e pertanto la Festa avrà l’olio come filo conduttore.
Saranno predisposti veri e propri laboratori del gusto e attraverso “Giochi didattici e laboratori di degustazione dell’olio” emergerà un giudizio di piacevolezza sui prodotti.
Nel corso della celebrazione sono previsti balli e canti tipici della tradizione locale e le ormai consuete “tavolate di san Martino” una per ogni interclasse per un totale di cinque tavolate imbandite con prodotti della produzione dell’orto e con altri prodotti tipici della tradizione gastronomica locale.