La contrazione piu’ significativa si e’ generata nell’ultimo biennio osservato: 231 casi in meno pari ad una contrazione del 5,1% dal 2014 al 2013. A seguire nell’osservazione del trend, il decremento del 4,3% dal 2012 al 2013 con 201 episodi in meno e, infine, la flessione del 4,1% dal 2011 al 2010 con poco 196 casi in meno. Carnefici: oltre 22 mila i presunti “orchi” che hanno violentato quasi 6 mila minorenni. Ogni 4 casi di violenza sessuale in Italia, almeno uno coinvolge sicuramente un minorenne. Sono 5.722, infatti, gli under 18 complessivamente vittime di violenze sessuali nel nostro paese secondo quanto rilevato dai ricercatori dell’Istituto Demoskopika: 1.031 episodi nel 2014 con un calo del 3% rispetto all’anno precedente, 1.063 casi nel 2013 (-9,9 rispetto all’anno precedente), 1.180 casi nel 2012 (-9.8% rispetto all’anno precedente). Nel 2011, si consumano ben 1.310 violenze sessuali con minorenni vittime facendo registrare un incremento del 15,1% rispetto ai dodici mesi precedenti. Infine, sono stati 1.138 i casi rilevati dalla forze di polizia nel 2010. Statistiche, numeri ma, soprattutto tragedie personali e drammi familiari generati da un esercito di orchi: ben 22.108 secondo i dati rilevabili dal ministero dell’Interno, oltre 4 mila presunti autori di violenze sessuali scovati, in media ogni anno, da Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e altre forze dell’ordine nella loro intensa attivita’ di contrasto sull’intero territorio italiano. Denunce ed arresti hanno interessato prioritariamente gli italiani nel 61% dei casi, seguiti da romeni (8,6%), marocchini (6%), albanesi (1,9%) e tunisini (1,3%). In Trentino Alto Adige si sono consumati circa 88 episodi di violenza sessuale ogni 100 mila donne residenti. A seguire l’Emilia Romagna con 79 casi, la Toscana con 78 casi, la Liguria con 75 casi e il Piemonte con 72 casi. Sono queste le regioni italiane dove, standardizzando il dato per avere una “visione piu’ ragionata” del fenomeno, si sono verificati con piu’ rilevanza episodi di violenza sessuale. La mappa del fenomeno in Italia vede, comunque, al di sopra del dato italiano, pari a 64 episodi consumati ogni 100 mila donne residenti, anche Lombardia con 68 casi di violenza sessuale, Valle d’Aosta (67 casi), Abruzzo (66 casi). In linea con la media italiana, Umbria e Lazio. Al di sotto dell’andamento nazionale si collocano le rimanenti regioni: Friuli Venezia Giulia e Sardegna (60 casi), Veneto (59 casi), Basilicata (58 casi), Calabria (57 casi), Sicilia (56 casi), Puglia (53 casi) e Marche (52 casi).
Le realta’ regionali meno “violentate”, risultano Molise e Campania rispettivamente con 48 e con 47 episodi di violenza sessuale registrati nel quinquennio osservato. Se l’analisi si sposta sui valori assoluti, il quadro cambio in maniera significativa: il drammatico primato della regione con il piu’ alto numero di episodi di violenza sessuale risulta la Lombardia con ben 2.935 casi pari al 17,5% dell’intero dato italiano. Seguono Lazio con 1.640 episodi (9,8%), Emilia Romagna con 1.530 episodi (9,1%), Piemonte con 1.399 casi (8,3%), Toscana con 1.301 casi (7,7%), Veneto con 1.257 casi (7,5%), Sicilia con 1.220 episodi (7,3%) e Campania con 1.162 episodi (6,9%). In queste otto regioni si sono consumati oltre 12 mila reati di violenza sessuale pari al 74% del dato complessivo nazionale. La drammatica sequenza delle realta’ regionali per numero di reati di violenza sessuale contro le donne continua con Puglia che ha fatto registrare 940 casi pari al 5,6% del dato italiano, Liguria con 539 episodi (3,2%), Calabria con 480 episodi (2,9%), Sardegna con 437 casi (2,6%), Trentino Alto Adige con 390 casi (2,3%), Abruzzo con 386 casi (2,3%), Marche con 353 casi (2,1%), Friuli Venezia Giulia con 326 casi (1,9%), e Umbria con 254 episodi (1,5%). A chiudere la classifica delle violenze sessuali nelle regioni italiane, Basilicata con 145 episodi rilevati dalle forze di polizia pari allo 0,9% del quadro italiano, Molise con 66 casi (0,4%) e Valle d’Aosta con 37 casi (0,2%).