PALERMO – Stavolta ci siamo. Domani, venerdì 7 ottobre, verranno rese note le graduatorie relative ai corsi di Formazione siciliani. Domani, insomma, si saprà quali progetti e quali enti sono stati “ammessi” al finanziamento da 136 milioni dell’Avviso 8. Da quel momento, scatterà l’iter che porterà direttamente all’avvio delle lezioni e alla conseguente (ri)assunzione dei lavoratori. Saranno chiamati “in servizio” circa 3.500 persone. Il contratto sarà firmato probabilmente già in dicembre, prima di Natale.
Marziano: “Valutazioni trasparenti”. Domani quindi si conosceranno nel dettaglio le valutazioni dell’assessorato alla Formazione che in queste settimane ha valutato i singoli progetti. E anche nella presentazione delle valutazioni ecco una novità, preannunciata dall’assessore Bruno Marziano: “Per la prima volta – spiega – non ci limiteremo a fornire un punteggio complessivo, ma daremo conto delle singole valutazioni su ognuno dei 10 parametri che contribuirà al raggiungimento di quel punteggio. Ogni ente e ogni operatore, insomma, saprà nel dettaglio come mai un progetto è stato ammesso o escluso”. Un modo, probabilmente, per evitare nuovi stop e nuovi ricorsi. Uno di questi, all’inizio dell’anno, aveva fermato tutta la macchina, e costretto l’assessorato a riscrivere (per la terza volta) l’Avviso. Ma dall’assessorato precisano che le valutazioni sono state compiute in maniera trasparente: “Gli uffici – spiega infatti Marziano – hanno lavorato non conoscendo nemmeno il nome dell’ente che proponeva il progetto, ma solo basandosi sulla scheda del progetto stesso”.
I tempi
Insomma, si riparte. Quasi certamente le graduatorie domani saranno pubblicate sul sito ufficiale della Regione. La settimana prossima, invece, andranno in Gazzetta ufficiale. Da quel momento, gli enti avranno a disposizione dieci giorni per avanzare le proprie osservazioni. “Pensiamo di poter pubblicare le graduatorie definitive – prosegue Marziano – già tra la fine di ottobre e i primi di novembre. A queste seguirà la registrazione del decreto alla Corte dei conti. Insomma, pensiamo che già i primi di dicembre gli enti potranno partire con i corsi e richiamare il personale”.
I lavoratori
Quanti e quali dipendenti torneranno a lavoro? Il calcolo è presto fatto: il costo standard di ogni unità lavorativa è di 37 mila euro lordi. Il bando oggi prevede uno stanziamento di 136 milioni suddivisi in due “assi”: 95 milioni andranno alla categoria “occupazione”, mentre gli altri 41 milioni andranno all’”Istruzione e Formazione”. Nel primo caso, l’obiettivo dei corsi è quello di favorire l’inserimento e l’occupazione dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiori difficoltà di inserimento lavorativo. Nel secondo caso, l’obiettivo è quello dell’innalzamento del livello di istruzione di base della popolazione adulta, da centrare attraverso percorsi indirizzati a soggetti svantaggiati, analfabeti, inoccupati e disoccupati. Insomma, il numero approssimativo, stando al finanziamento a disposizione, è di 3.500-3.700 nuovi contratti. Tutti provenienti dal cosiddetto albo dei lavoratori? Questo non è previsto dall’Avviso che invece destina un “bonus” di 6 punti agli enti che pescheranno appunto da quell’elenco. “Non credo che gli enti – spiega Marziano – preferiscano rinunciare a quel punteggio, pur di assumere altra gente”. Ma questo sarà più chiaro solo con la pubblicazione delle graduatorie.
Quali corsi
Marziano ammette che una buona parte dei corsi riguarderà alcune categorie storiche della Formazione siciliana: estetisti e operatori del benessere. “I corsi – precisa l’assessore – devono basarsi sull’iscrizione di almeno 15 allievi. Possiamo anche pensare a corsi più specializzati, ma poi bisogna riempire le aule”. Per la prima volta, però, si farà riferimento al cosiddetto “repertorio delle qualificazioni”. La Regione ha individuato infatti alcune aree strategiche e il relativo profilo da formare. I settori scelti sono: agricoltura, agroalimentare, edilizia, energie rinnovabili, lapideo, pesca, servizi culturali e di spettacolo, servizi socio-assistenziali, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, turismo. Come detto, a ogni area corrisponde il profilo sul quale bisognerà progettare il corso. Sono 51 in tutto i profili individuati: dagli addetti al giardinaggio a quelli per la gelateria o la macelleria, dagli operatori per “macchine movimento terra” a quelli per la pasticceria, dal tecnico di cantiere a quello “audio-luci” per lo spettacolo. E ancora, non mancano i profili legati alle nuove tecnologie: operatore informatico di risorse web, tecnico informatico, tecnico sistemi di telecomunicazione. Ci sono poi i “collaboratori di cucina” e il tecnico di accoglienza turistica. “Ma finalmente queste qualifiche – conclude Marziano – saranno riconosciute in tutto il territorio nazionale”. Domani, il dettaglio. Ma intanto, la macchina si muove. Entro dicembre, a lavoro 3.500 siciliani. (Fonte livesicilia.it)