In particolare i due dipendenti, sono indagati, in concorso tra loro, in ordine al reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata e attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, previsti e puniti dall’art. 256 comma 1 e 260 del Decreto Legislativo nr. 152 del 2006.
Dalle indagini, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Nicosia e coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, gli indagati, in concorso tra loro, avrebbero agevolato, pur essendone a conoscenza, lo smaltimento abusivo, nelle acque del fiume Troina, di consistenti quantitativi di rifiuti non pericolosi, costituiti da fanghi di sedimentazione prodotti dall’impianto di potabilizzazione ANCIPA e gestito appunto da “Siciliacque spa”.
“Siciliacque spa” risulterebbe responsabile per aver reso possibile la consumazione di quanto sopra senza porre in essere nessuna attività di controllo e monitoraggio.
L’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Nicosia, ha avuto inizio nel mese di agosto 2015 allorquando gli investigatori, unitamente ad alcuni consulenti tecnici, effettuarono un’ispezione dell’impianto di Troina Ancipa, accertando l’esistenza di un anomalo tubo di scarico, inserito nella vasca dedicata al trattamento dei fanghi. Tale tubazione permetteva, all’occorrenza, lo sversamento dei fanghi in una griglia di scarico delle acque piovane verso il fiume a valle. Nel corso delle indagini è emerso come tale attività di smaltimento illegale fosse una consuetudine e gli stessi operai ne fossero a conoscenza.
Le indagini hanno accertato realmente uno sversamento di fanghi nel fiume Troina, tuttavia a seguito di accertamenti tecnici è stato documentato che non vi è una compromissione ambientale dell’acqua del torrente e dell’ecosistema.