Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dal sostituto Giorgia Righi, iniziate nell’aprile 2016, hanno preso spunto dalla denuncia di due minorenni e della madre che hanno riferito di avere subito violenza sessuale da parte dell’ufficiale, molto attivo in un gruppo di preghiera in citta’. Spacciandosi anche lui per guaritore esorcista, aveva convinto le donne di essere possedute dal demonio, costringendole, in quella che lui definiva una “preghiera di liberazione”, ad avere rapporti sessuali. “E’ il diavolo che parla. Invoco il demone della lussuria”, diceva quando le vittime mostravano qualche dubbio. L’attivita’ investigativa ha permesso di individuare un’altra donna oggetto delle attenzioni di Muratore, una parente della prima vittima; anche lei ha riferito che l’arrestato tentava di convincerla che i suoi guai dipedevano dal fatto di avere il malocchio, il male addosso. Sempre con il pretesto di liberarla dal demonio, Muratore ha abusato sessualmente anche di una minore chiedendole di inviarle delle foto in costume. In questo caso la ragazza ha riferito che era stata la madre, appartenente allo stesso gruppo di preghiera dell’indagato, a consigliarle di rivolgersi all’uomo. Gli sviluppi dell’indagine hanno permesso di identificare come coinvolto nella vicenda, il frate cappuccino Salvatore Anello. Il religioso e’ risultato essere in stretto contatto con il colonnello e si proponeva come guaritore esorcista attraverso la celebrazione di “preghiere di guarigione”. Almeno quattro donne e una dodicenne tra le sue vittime. Quando si recavano nel suo studio, il prete celebrava “la preghiera di guarigione”, palpando insistentemente le donne nella parti intime. Le indagini continuano, informa la questura, per accertare eventuali ulteriori complici e vittime.