Salute

Migrazione, oggi è la giornata della memoria delle vittime

Redazione

Migrazione, oggi è la giornata della memoria delle vittime

Lun, 03/10/2016 - 13:59

Condividi su:

SI COMMEMORANO LE 386 PERSONE CHE IL 3 OTTOBRE DEL 2013 MORIRONO A POCHE MIGLIA DA LAMPEDUSA. E IN TUTTE LE ALTRE TRAGEDIE

02È oggi la Giornata della Memoria delle vittime dell’immigrazione. Una giornata per celebrare e commemorare le 386 vittime che il 3 ottobre del 2013 naufragarono a poche miglia da Lampedusa in una delle tragedie più gravi che si sia mai consumata nel Canale di Sicilia.

Nell’isola, oltre a una ventina di sopravvissuti della strage, sono arrivati più di 200 studenti da tutta Italia e dall’Europa, accompagnati dai loro insegnanti, per confrontarsi concretamente sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione nell’ambito di un progetto promosso dal ministero dell’Istruzione in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre. Oggi si svolgeranno altre iniziative, dopo la proiezione di ieri sera del documentario “Fuocoammare” di Gianfraco Rosi.

Celebrazioni anche a Roma: in Senato la giornata sarà ricordata nel corso di un incontro al quale parteciperà anche il presidente Piero Grasso. L’Arci invece ha organizzato, sempre oggi un flash mob alle 11 davanti al Pantheon, a Roma, per ricordare non solo il naufragio di tre anni fa ma anche le migliaia di migranti morti (solo dall’inizio dell’anno più di 3500), e chiedere “l’apertura di corridoi umanitari e una vera politica d’accoglienza”.

“A tre anni di distanza è ancora forte il dolore per le centinaia di vittime innocenti annegate per colpa di un sistema immorale, criminale ed egoista dell’Europa”, ha affermato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.Tag

“L’Europa dovrebbe essere il primo Paese al mondo. Il problema è che non è un Paese. Questo impedisce di avere una buona politica sull’immigrazione attraverso una discussione democratica. Invece stiamo combattendo gli uni contro gli altri”, ha commentato l’economista francese Jean Paul Fitoussi, Presidente Ofce.

Cosa accadde. Tre anni fa, il 3 ottobre del 2013, una imbarcazione libica utilizzata per il trasporto di migranti è naufragata a poche miglia del porto dell’isola di Lampedusa. Le vittime di quel naufragio furono 386 (366 morti accertati e 20 dispersi), numeri che fanno di questa tragedia una delle più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo dal dopoguerra.

Furono portate in salvo da quel barcone 155 persone, di cui 41 minori. L’imbarcazione era un peschereccio lungo circa 20 metri ed era salpata dal porto libico di Misurata il 1 ottobre 2013, con a bordo migranti di origine africana provenienti soprattutto dall’Eritrea.

Quando il barcone carico di profughi giunse a circa mezzo miglio dalle coste lampedusane, poco lontano dall’Isola dei Conigli, l’assistente del capitano gettò a terra una torcia infuocata che provocò un devastante incendio. Le fiamme erano state accese – fu spiegato in seguito – per fare notare la presenza della carretta del mare alle autorità italiane e per far scattare dunque i soccorsi. Nei difficili istanti in cui i profughi cercarono di mettersi in salvo l’imbarcazione si capovolse e poi colo’ a picco.

I primi ad accorgersi della tragedia furono all’alba dei pescatori locali che videro la gente in mare in mezzo a pozze di gasolio. Furono proprio quei pescherecci a caricare i primi superstiti mentre comunque era stato dato l’allarme alla Guardia Costiera.

È dello scorso mese di aprile la decisione della Corte di assise di appello di Palermo che ha confermato 30 anni di reclusione al somalo Mouhamud Elmi Muhidin, uno degli scafisti del barcone naufragato quel 3 ottobre 2013.

Il Comitato 3 Ottobre. Dopo quella tragedia si era istituito il “Comitato 3 ottobre” per non dimenticare le vittime del mare e con una legge, approvata definitivamente il 16 marzo scorso, oggi si celebra la prima Giornata della Memoria. “Il 3 ottobre come giornata dei migranti ribadisce il valore della dignità umana come valore universale: mi auguro che questo valore conquisti il cuore e la mente di tutti gli italiani e di tutti gli europei e diventi il valore guida delle politiche di governo dell’immigrazione. Solo così potremo costruire un futuro di umanità e di speranza” ha detto all’ANSA Livia Turco, firmataria, insieme a Giorgio Napolitano, della prima legge quadro sull’immigrazione approvata nel 1998, provvedimento che si poneva l’obiettivo di superare la fase emergenziale. La prima ad aver favorito l’immigrazione regolare e scoraggiato quella clandestina. La legge Turco-Napolitano è stata poi modificata dalla Bossi-Fini.

Per Livia Turco “bene ha fatto il legislatore ad approvare la legge che ha istituito la giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, a tre anni del naufragio al largo di Lampedusa. Ricordare i migranti morti in mare ci sollecita a costruire una politica dell’immigrazione che riconosca la dignità delle persone migranti, dotate di diritti e doveri”. (AGI/ANSA)