PALERMO – “A me non rimane nulla di quello che ho onestamente costruito insieme al mio defunto padre, mentre alla Commissione centrale e al viceministro Bubbico resta la convinzione di essere nel giusto. La verita’ e’ che i testimoni di giustizia sono vuoti a perdere”. E’ l’atto di accusa del testimone di giustizia Ignazio Cutro’, ex imprenditore di Bivona (Agrigento) sul lastrico dopo le denunce contro i suoi estorsori, e per il quale e’ stata decisa la revoca del programma di protezione. “Le perizie dello Viminale – ribadisce – attestano che il fallimento della mia azienda e’ dovuta al mancato sostegno del ministero dell’Interno dopo le mie denunce contro la mafia che hanno portato alla condanna dei mafiosi nel processo ‘Face-off'”. E, ancora: “Un autorevole componente della Commissione centrale pochi giorni fa ha dichiarato che il contributo dei testimoni di giustizia e’ inferiore a quello dei collaboratori di giustizia e che alle istituzioni sono piu’ utili i secondi piuttosto che i cittadini onesti. E mentre l’antimafia sonnecchia, in casa mia si consuma in dramma familiare terribile”.
di Redazione 3
Dom, 24/11/2024 - 20:42