CALTANISSETTA – I commercianti del centro storico della Città, con qualche rara eccezione, dalla giornata dedicata al Santo Patrono, espongono la richiesta di dimissioni incondizionate di Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale, tacciati di inadeguatezza nell’affrontare la grave crisi che ha colpito le loro attività, accusati di avere concorso con provvedimenti stravaganti (ZTL quartiere Provvidenza docet) all’aggravarsi della situazione.
Con altrettanta stravaganza la nuova giunta affronta il problema dei rifiuti, in una città dove la sporcizia delle strade fa il paio con la contorteria delle procedure che ci offrono come cambiamento, ma che nella realtà sembrano confuse con i ponti ed i viadotti delle opere compensative che l’ANAS è impegnata a non realizzare, distolta dalla maniacale attenzione di tenerci il più possibile segregati dal resto del mondo, tutto ciò mentre il nostro sindaco ci consola con la sua indignazione a salve.
Tra le azioni mancate e le occasioni perdute, gli assessori, quelli politici (e quindi più bravi) preferiscono mantenere il silenzio. Non è più necessaria la riorganizzazione del personale. Dei servizi sociali non assicurati perché parlarne? D’altra parte se girano gli autobus tutto va bene. Tacciono persino gli assessori defenestrati, e su questo, forse, potremmo pure ritornarci. Mentre la massima Istituzione Religiosa cittadina organizza una manifestazione di rilievo sul lavoro , la neo assessora allo sviluppo economico gioca al risico sulla posizione del mercatino, novello tormentone autunnale.
Non è da meno l’assessora al bilancio, che gioca a pollicino seminando le mollichine del bilancio partecipato, sperando, forse con qualche altro “campo di bocce” di ritrovare la strada del consenso perduto.
Ma i campioni del consiglio comunale non sono stati da meno nell’ultima seduta per l’approvazione del bilancio consuntivo. Dieci e lode a nascondino ex aequo. Entrano nell’aula, escono, rientrano. Studiano di tutto, leggi, regolamenti, usi e costumi. Divisi tra i temerari, disposti a tutto pur di chiudere questa indimenticabile esperienza di politica cittadina, e i tattici, pseudo anti governativi, ma gelosi di una sedia, che purtroppo per loro, con il passare del tempo ha le gambe sempre più tarlate. Se solo impegnassero un quarto delle energie dedicate al gioco (con quello che costano poi!!), ad approvare provvedimenti, o ad attività socialmente utili, saremmo paragonabili ad un comune della Svizzera.
Com’è plumbeo il cielo sopra la nostra Caltanissetta, il cielo di un autunno che accompagna molti giovani e meno giovani alla stazione, al terminal bus o all’aeroporto, mentre migliaia di persone che hanno seguito attraverso i social la festa del Santo Patrono da lontano, piangono di gioia nel rivedere ciò che sono stati costretti a lasciare tanto tempo fa.
Un cielo grigio come il cinismo. Un cielo gratuito come la tristezza. Un cielo amato, nonostante tutto.
Il plumbeo cielo sopra la città del Castello
Ven, 07/10/2016 - 22:44
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