Gela, Centro culturale “Ingresso Libero”. Rita Borsellino: “Comune eviti sfratto”

Centro socio-culturale ”Ingresso Libero” di Gela a rischio sopravvivenza.  La solidarietà di Rita Borsellino: “Per il bene di tutta la collettività voglio unire la mia voce a quella di quanti in questi giorni si sono appellati alle istituzioni locali, affinché possano rivedere le loro determinazioni”.

GELA – “Quest’anno sono dieci anni di attività del Centro socio-culturale ”Ingresso Libero” di Gela. Una realtà impiantata a Marge – un quartiere periferico della città – ma densa di relazioni umane, di attenzioni improntate ai bisogni del territorio, in cui gli attori protagonisti sono proprio i cittadini del quartiere. Un rione – dice Rita Borsellino – sino al 2006 dimenticato da tutti, degradato e ad alta emarginazione sociale. In quell’anno, insieme alle amiche e gli amici del circolo Arci Le Nuvole di Gela, lo inaugurammo e per tutti noi fu una grande scommessa. Una scommessa che prese avvio con una tappa della Carovana antimafie, all’insegna del viaggio, che come questa era appassionante e pericolosa, difficile, ma allo stesso momento entusiasmante. Questa esperienza associativa, dopo anni di lotte, ha resistito a vandali e malavitosi ed ha visto impegnate le energie migliori del territorio nella costruzione di idee, progetti e gesti di libertà.

In questi anni – sottolinea Rita Borsellino – il Centro è cresciuto e si è ben radicato, sino a costituire uno dei pochi spazi attivi orientati alla cura dei più piccoli, delle loro famiglie, delle fasce più deboli della società e che ha guardato con attenzione all’inclusione sociale di giovani e meno giovani, rappresentando, di fatto, un’esperienza del Terzo settore modello per tutto il territorio nazionale. Tuttavia oggi, la sua sopravvivenza è minacciata dall’amministrazione comunale gelese che, con una scarna lettera di sfratto, intende scrivere la parola fine ad un percorso costruito laboriosamente. Per il bene di tutta la collettività voglio unire la mia voce a quella di quanti in questi giorni si sono appellati alle istituzioni locali, affinché possano rivedere le loro determinazioni”.

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