CALTANISSETTA – Il pentito Antonino Lo Giudice mi disse che la strage di Capaci era stata voluta dai Servizi segreti deviati e che Cosa nostra era stata usata come manovalanza”. Lo ha detto il pentito della ‘Ndrangheta Consolato Villani deponendo questa mattina nel quarto processo per la strage di via D’Amelio, in corso davanti alla Corte d’Assise di Caltanissetta. “Mi parlo’ – ha affermato il collaboratore di giustizia – anche dei suoi rapporti con un ex appartenente alle forze dell’ordine, che avevano partecipato alle stragi avvenute in Sicilia, in particolare quelle di Capaci e via D’Amelio e agli omicidi di un poliziotto, una donna e di un bambino. Si trattava di una persona con il viso sfregiato, ma questi non me ne disse mai il nome. Seppi pero’ che era anche a disposizione della ‘Ndrangheta. Villani, aveva gia’ deposto nel secondo processo per la strage di Capaci. Ha sostenuto di avere appreso tutto dal cugino Antonino Lo Giudice. Quest’ultimo e’ stato ascoltato proprio ieri e ha riferito alla Corte che fu Giovanni Aiello a “far scoppiare la bomba che provoco’ la morte del giudice Paolo Borsellino”.
La Corte d’Assise di Caltanissetta, ha ammesso altre richieste istruttorie, nell’ambito del processo “Borsellino Quater”. Dopo la deposizione dei collaboratori di giustizia Antonino Lo Giudice e Consolato Villani, e’ stata accolta la richiesta del collegio difensivo, di chiamare a deporre Giovanni Aiello, l’ex poliziotto noto come ‘Faccia da mostro, e i fratelli Pietro e Gaetano Scotto. I pentiti hanno attribuito a lui, quale “collegamento dei Servizi segreti deviati”, responsabilita’ nelle fasi realizzative delle stragi di Capaci e via D’Amelio, nell’assassinio del poliziotto Nino Agostino, nonche’ nel fallito attentato all’Addaura ai danni di Giovanni Falcone. L’udienza e’ stata fissata per il 25 ottobre alle 10. Se non ci saranno ulteriori richieste istruttorie la requisitoria dovrebbe iniziare il 7 novembre. Le altre udienze sono fissate per i giorni 8, 9 e 10 novembre e 12, 13 e 14 dicembre.