La soffiata, insomma, questa volta proveniva da una ‘talpa’, come emerso da conversazioni intercettate che facevano riferimento a un agente infedele che forniva notizie sulle indagini relative alla banda e, in particolare, a una rapina che stava per compiere a un istituto di credito di Udine. La Procura della Repubblica di Udine ha trasmesso i verbali delle registrazioni a Palermo. Da li’ le indagini sull’identificazione, affidate alla Mobile palermitana. Attraverso complesse attivita’ investigative, gli agenti sono riusciti a raccogliere elementi circa il grave episodio corruttivo che vedeva coinvolto il poliziotto, P.G., 44 anni, il quale avrebbe ricevuto imprecisate somme di denaro da Rosolino Lo Iacono, 44 anni, per il quale e’ stato disposto il carcere, dalla moglie 47enne di quest’ultimo Deborah De Lollis, da Vito Leale, 54 anni, Pietro Madonia, 45 anni, Guido Ricciardi, 31 anni, finiti ai domiciliari insieme all’agente. Il poliziotto avrebbe, inoltre, rassicurato il gruppo sull’assenza di attivita’ di intercettazione sulle auto utilizzate da Lo Iacono. Gli arrestati sono persone note alle forze dell’ordine come rapinatori professionisti, specializzati soprattutto in colpi in trasferta ai danni di istituti di credito, attraverso la ‘tecnica del buco’.