Salute

Consumi, Codiretti Sicilia: è boom legumi, nell’isola le produzioni più antiche

Redazione

Consumi, Codiretti Sicilia: è boom legumi, nell’isola le produzioni più antiche

Mer, 05/10/2016 - 17:31

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cece-neroPALERMO – Cece nero (nella foto), fava larga, fagiolo badda, lenticchia. Sono alcune delle specialità che rendono straordinaria la produzione siciliana di legumi e che colloca l’Isola ai primi posti per la qualità di questi preziosi alimenti.

Lo rileva Coldiretti Sicilia nel  commentare positivamente l’andamento regionale  del 2016 proclamato dall’Onu, anno internazionale dei legumi che ha visto anche il successo di prodotti tipici come il macco addirittura confezionato e regalato come bomboniera.

Difficile entrare nella grande distribuzione organizzata, dove si trovano soprattutto legumi che arrivano da tutto il mondo, è  nella vendita diretta che gli agricoltori fanno  conoscere le qualità delle produzioni locali – commenta Coldiretti Sicilia – . E’ il caso del cece nero dell’ennese che è una fonte di ferro, gustoso e adatto come contorno.

Per Coldiretti Sicilia la produzione di legumi  isolana, spesso concentrata nelle zone interne e nelle isole, è una delle ricchezze grazie agli straordinari benefici alla salute anche per abbassare i livelli di colesterolo. I legumi uniti ai cereali forniscono all’organismo delle proteine complete   e un piatto caldo contribuisce a non ingurgitare alimenti poco sani durante gli attacchi di fame fuori orario. Negli ultimi anni – continua Coldiretti Sicilia commentando i dati Istat – è di nuovo cresciuta la produzione di ceci passando da 877 ettari del 2013 a 920 dell’anno scorso con una raccolto stimato in oltre 16 mila quintali.

I piatti siciliani cosiddetti “dei poveri” – commenta Coldiretti Sicilia – rappresentano pietanze prelibate che chef stellati mostrano come ricchezza del territorio. Infatti è la qualità dei nostri legumi a fare la differenza come dimostra il successo registrato dai legumi di nicchia come la cicerchia, che trovano una nuova vita grazie all’azione di molti giovani che preferiscono innovare basandosi sulle tipicità produttive.