Rapide ed efficaci le indagini della sezione antirapina e antidroga della Squadra Mobile di Caltanissetta, diretta da Marzia Giustolisi. Gli investigatori hanno appurato che la donna, da circa tre mesi, aveva adescato la vittima e si recava sovente in armeria per quella che lei definiva un’innata passione delle armi. La rapinatrice in alcune occasioni si era anche incontrata con la vittima in un bar vicino l’armeria.
La donna, dopo circa trenta minuti, si è poi recata in armeria: la vittima dopo aver accolta ha accusato un malore. La rapinatrice a quel punto ha messo in atto il disegno criminoso impossessandosi di una Taurus 357 magnum, e 150 cartucce. Le immagini interne dell’armeria mostravano, inoltre, che la donna pur abbassando notevolmente il livello della luce all’interno del locale commerciale, mostrava una perfetta padronanza dei luoghi, in quanto spesso e volentieri frequentati dalla stessa che, in un più ampio disegno criminoso, aveva già fornito false generalità all’armiere, in modo da rifuggire ad ogni sua identificazione una volta portato a termine la rapina.
Sono in corso indagini per il ritrovamento della pistola rubata all’armiere da parte della Squadra Mobile di Caltanissetta.
Il Questore della Provincia di Caltanissetta, infine, ha disposto la sospensione della licenza di vendita in quanto l’armiere, stando a quanto emerso nel corso delle indagini, rivelando mancata accortezza, ha abusato della licenza permettendo ad una donna che non ne aveva titolo, di entrare più volte all’interno della sua armeria.
L’arrestata, dopo gli atti di rito, è stata associata al Penitenziario femminile di Agrigento ed è stata messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria: dovrà rispondere dei reati di rapina aggravata dall’aver posto la persona offesa nell’incapacità di agire, detenzione e porto abusivo d’arma e di munizionamento.