Schifano si presentò in ospedale accusando una serie di malanni, in particolare un rigonfiamento delle gambe. Secondo la ricostruzione effettuata dalla pubblica accusa i medici non avrebbero somministrato un’adeguata terapia antibiotica al paziente che soffriva di un’infezione che, a causa delle complicazioni renali e cardiache sopravvenute, sarebbe stata determinante per la morte dell’uomo dopo cinque giorni. Il collegio difensivo, formato dagli avvocati Giacomo Butera, Michele Micalizzi e Luigi Cascino, obietta che le complicazioni furono un evento imprevedibile e che i medici avevano seguito correttamente le procedure sulla base dei sintomi manifestati dalla vittima.
In una prima fase la Procura aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo. L’opposizione dei familiari di Schifano e una nuova perizia hanno mutato il corso del procedimento.