CALTANISSETTA – Sarà il processo, che inizierà nel febbraio 2017, a decidere sul sospetto caso di malasanità che sarebbe costato la vita a Giuseppe Schifano, morto a 54 anni, nell’agosto del 2012 dopo il ricovero all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Il Gup Marcello Testaquatra ha rinviato a giudizio per omicidio colposo sei medici dell’unità di medicina interna del nosocomio nisseno: Umberto Castigliane, nisseno di 62 anni, Bruno Fantauzza, palermitano di 63 anni, Giovanni Fulco, santacaterinese di 59 anni, Gianfranco Gruttadauria, 52 anni, Susanna Salvaggio, nissena di 52 anni e Christian Sgroi, brontese di 40 anni. I familiari della vittima, dopo la morte del congiunto, si recarono alla Procura nissena, presentando una segnalazione.
Schifano si presentò in ospedale accusando una serie di malanni, in particolare un rigonfiamento delle gambe. Secondo la ricostruzione effettuata dalla pubblica accusa i medici non avrebbero somministrato un’adeguata terapia antibiotica al paziente che soffriva di un’infezione che, a causa delle complicazioni renali e cardiache sopravvenute, sarebbe stata determinante per la morte dell’uomo dopo cinque giorni. Il collegio difensivo, formato dagli avvocati Giacomo Butera, Michele Micalizzi e Luigi Cascino, obietta che le complicazioni furono un evento imprevedibile e che i medici avevano seguito correttamente le procedure sulla base dei sintomi manifestati dalla vittima.
In una prima fase la Procura aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo. L’opposizione dei familiari di Schifano e una nuova perizia hanno mutato il corso del procedimento.