CALTANISSETTA – Salvatore Petrantoni, consigliere comunale in forza a Caltanissetta Protagonista, ha presentato un’interrogazione in cui chiede lumi all’Amministrazione sul lo “stato” del piano di emergenza della Protezione Civile.
Di seguito il contenuto integrale dell’interrogazione.
Il sottoscritto Salvatore Petrantoni , Consigliere Comunale del Gruppo Consiliare di Caltanissetta Protagonista premesso che
Il Sindaco e’ il responsabile principale della protezione civile, e dunque della incolumità, degli abitanti e dei viandanti presenti in città, in ragione di eventi sanitari di massa e di eventi catastrofici. considerato che
pur essendo Caltanissetta ragionevolmente distante dalle linee sismogenetiche principali (le grandi faglie del sistema ionico – mediterraneo, ad esempio la Gela-Comiso-Messina) e pertanto non particolarmente a rischio sismico catastrofico, ci sono serie probabilità che eventuali, e sempre attesi sismi indotti, influiscano non poco nella stabilità degli edifici della città e di conseguenza sulla stessa incolumità dei cittadini. Particolarmente nelle zone contornate da faglie finora definite quiescenti – e che possono sempre sempre induttivamente riattivarsi – e nelle zona a particolare rischio idrogeologico come i popolosi quartieri Santa Venera (Saccara) e Sant’Anna – Xiboli, dove un sisma sia pure minimo reinnescherebbe i movimenti franosi che non hanno mai cessato di preoccupare i geologi. Ciò indipendentemente dalle vetuste condizioni dei fabbricati del centro storico che incidono significativamente sulla stabilità degli stessi a prescindere dalle azioni esogene di tipo idrogeologico o schiettamente sismico.
preso atto che
nel 1997, l’amministrazione Mancuso diede l’avvio per l’elaborazione di un piano di emergenza di protezione civile a diversi livelli, con la precisa individuazione delle zone e delle modalità di evacuazione e di pronto ricovero; piano di cui furono incaricati solo tecnici interni, e cioè diversi funzionari dell’ufficio tecnico del comune.
Interroga la S.V.
1 – se quel piano di emergenza è stato portato a termine
2 – se quel piano di emergenza e’ stato fatto oggetto dei necessari, periodici, aggiornamenti normativi e tecnici, in funzione delle variate tipologie urbanistiche, demografiche, comunicative (nel 1997 c’erano appena i GSM)
3 – se il piano è stato condiviso/comunicato alla protezione civile regionale, ai VV.FF. , ai pronto soccorsi, alle associazioni volontaristiche sanitarie/di protezione civile, e agli Ordini e collegi professionali (Medici, Geologi, Ingegneri e Architetti, Geometri)
4 – se sono mai state predisposte e attuate le campagne informative della popolazione e se sono state apposte le opportune segnalazioni verticali e orizzontali
5 – se sono state mai svolte le prescritte esercitazioni a livello di posti di coordinamento e comando, e sul campo a livello di popolazione per isolato, per quartiere e dell’intera comunità.