Ciò è quanto ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Ue intervenuta in una causa tra un commerciante di Monaco di Baviera (Mc Fadden) e la Sony Music Entertainment Germany, con l’azienda che lo accusava di aver violato i diritti di copyright perché un suo cliente aveva scaricato un opera musicale illegalmente usando la sua rete wi-fi gratuita.
Dopo un primo parere contrario alla Sony, il Landgericht (tribunale regionale di Monaco) si rivolgeva alla Corte per ulteriori approfondimenti. In particolare per capire se Mc Fadden fosse responsabile indirettamente di tale violazione non avendo protetto la sua rete wi-fi.
I giudici di Lussemburgo, che si sono allineati al parere espresso dall’avvocato generale il 16 marzo scorso, hanno confermato che “il titolare di diritti d’autore non può chiedere a un prestatore (di wi-fi, ndr) un risarcimento per il motivo che tale rete è stata utilizzata da terzi in violazione dei suoi diritti”.
Tuttavia, precisa la Corte, “un’autorità o un organo giurisdizionale nazionale” può imporre al commerciante di proteggere la propria rete mediante una password “allo scopo di porre termine a queste violazioni o di prevenirle”.