Vola via quindi il tratto più distintivo della piattaforma di microblogging: quel computo che costringeva gli utenti a racchiudere il pensiero nei 140 caratteri, così come accade per i 160 dell’Sms, messaggio standard dell’era digitale e ancora oggi unità di misura per chi tiene d’occhio il portafogli. Un limite che, in realtà, appare sempre più superato da chi fa uso quotidiano dei servizi di messaggistica, a cominciare da WhatsApp, dove il botta e risposta toglie del tutto l’imbarazzo del conteggio e segna il ritmo della conversazione.
A questo flusso sempre più ricco di video, foto, audio, stickers ed emoticon sembra adeguarsi ora anche Twitter, a dimostrazione che il linguaggio multimediale non può non essere ormai considerato il cuore della condivisione. Nonché ingrediente fondamentale delle notizie: ed è qui, sul terreno dell’ultim’ora che la piattaforma social gioca le sue ultime carte per uscire dalla crisi e rivendicare la propria centralità. Come? Garantendo la possibilità di linkare una immagine, appunto, senza sacrificare il traguardo scritto dei 140 caratteri.
Nel gennaio scorso l’amministratore delegato Jack Dorsey difendeva la scelta dei 140 caratteri definendola una “bellissima costrizione” e sostenendo che“non avrebbe mai cambiato” questa caratteristica. Ora la revisione del ”limite” va a toccare anche il nickname, che non sarà quindi più conteggiato nelle risposte, così da dare maggiore spazio anche alla discussione che ne scaturisce.
La data dovrebbe essere oggi, – conferma, tra gli altri, The Verge – ma non è chiaro se il cambiamento avverrà in modo progressivo o sarà uno stesso scatto in avanti per tutti.
”Si tratta del cambiamento di maggiore portata tra quelli applicati recentemente alle ‘conversazioni’ – ha poi corretto il tiro il CEO annunciando la novità in arrivo a The Verge, e dicendosi eccitato all’idea di vedere dibattiti più animati online. Anche perché, spiegava, Twitter non rinuncerà mai a creatività, brevità e velocità abbattendo il limite necessario. Semmai forzandolo un po’, pur di restare ancora sulla cresta dell’onda evitando che gli utenti emigrino per forza su altri social network per scambiarsi video e foto. (fonte repubblica.it)