Nel frattempo il governatore Crocetta ha voluto chiarire l’entità dei suoi rapporti con il premier. “Con Renzi non ho mai litigato. Lo so che molti non mi crederanno, ma e’ cosi’. Gli riconosco che ha fatto uscire il Paese dalla palude e che gli sta facendo respirare l’aria di cambiamento di cui ha bisogno”. Lo ha detto il governatore siciliano Rosario Crocetta, nella Valle dei Templi, insieme al premier Matteo Renzi, nel giorno della firma del Patto per la Sicilia, in un momento di forti polemiche con una parte del Pd, soprattutto in relazione alle Regionali 2017, e alla sua contestata intenzione di ricandidarsi. Parole, dunque, di conciliazione. “E’ stata sua la scelta di questo luogo e del Tempio della Concordia e gliene rendo merito perche’ ha un forte significato”, ha aggiunto.
Matteo Renzi ha voluto ricordare le forti parole di Giovanni Paolo II pronunciate da qui contro la mafia. “Allora avevo 18 anni – ha detto – e nei fui segnato. Di li’ a poco la violenza mafiosa si abbatte’ su Firenze. Questo luogo ha un significato profondo. E’ un luogo valori e della civilta’, da cui deve arrivare ancora forte un messaggio contro la criminalita’ organizzata. Forte e’ anche il messaggio e l’impegno di ciascuno di noi in questa fase. Condivido il senso di stupore e meraviglia di questo luogo. Il tempo richiede di tenere insieme la forze della nostra storia e dei nostri ideali, dei noi nostri valori e il desiderio di futuro”.
“Sette anni di segno meno, non abbiamo risolto tutti i problemi, abbiamo girato la macchina e l’abbiamo messa nella direzione giusta, ma, lo sappiamo, la velocita’ non e’ sufficiente, andiamo ancora troppo piano. Per questo il nostro impegno e’ forte” – ha poi continuato Renzi – “Scegliere di firmare il patto nella Valle dei Templi – ha proseguito – significa dire che questi 2600 anni di storia sono il richiamo per ricostruire speranze e futuro, per non avere paura, per non temere la grande sfida della contemporaneità”. Ma non basta, avverte, “solo un elenco di cose da fare. Abbiamo risposto con il Masterplan, per far si’ che prevalga una visione che non sia una lista della spesa. Nascono cosi’ i quindici patti per il Sud. Per la Sicilia 5 miliardi 750 milioni di interventi specifici printi e puntuali da programmare e vigilare. Soldi che devono essere spesi tutti e interventi che devono essere realizzati”.
