Salute

La rinascita del medico nella Repubblica, l’Ordine dei Medici di Caltanissetta celebra i 70 anni insieme. Presentato “Abbruscia a me terra”, cento scatti sulla Sicilia più bella

Redazione

La rinascita del medico nella Repubblica, l’Ordine dei Medici di Caltanissetta celebra i 70 anni insieme. Presentato “Abbruscia a me terra”, cento scatti sulla Sicilia più bella

Ven, 16/09/2016 - 10:57

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70-anni-in-due-il-pubblico-in-plateaCALTANISSETTA – “In questi anni abbiamo percorso un cammino in cui la Repubblica e i medici hanno garantito agli italiani democrazia, libertà, benessere, giustizia, diritti e qualità della vita. Sono stati molti gli ostacoli superati grazie alla coesione e al senso di responsabilità. Di questo dobbiamo essere fieri, come medici e cittadini di questa Nazione, senza che questo possa indurre a trascurare i tanti problemi e le tante difficoltà che emergono”. Lo ha detto Giovanni D’Ippolito, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Caltanissetta, aprendo la cerimonia di celebrazione dei 70 anni di ricostituzione dell’Ordine e della nascita della Repubblica.

70-anni-in-due-di-lorenzo-baiunco-albanoAll’evento, presentato dalla giornalista Ivana Baiunco al teatro “Regina Margherita”, hanno partecipato autorità civili e militari, rappresentanti della magistratura, i dirigenti degli enti sanitari territoriali,  i presidenti degli Ordini dei Medici delle altre province, esponenti delle associazioni volontariato.

Il prefetto Maria Teresa Cucinotta, nel corso del suo intervento, ha evidenziato come “l’impegno della Repubblica alla tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività assume una portata dirompente ed ha costituito per lungo tempo un unicum nell’ambito delle carte costituzionali democratiche contemporanee”.  Il rappresentante territoriale del Governo, inoltre, ha aggiunto che “la Costituzione pone un limite alla stessa legge, impedendo di travalicare non solo la dignità umana, ma la persona nella sua completa interezza, di cui la dignità è uno degli attributi essenziali. È un’indicazione fortissima, guardata con molta ammirazione dai costituzionalisti stranieri. Una norma chiara, quindi, bussola irrinunciabile degli operatori sanitari nello svolgimento della loro missione quotidiana”.

70-anni-in-due-lintervento-del-prefettoIl presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Salvatore Amato, s’è soffermato sui principi del codice deontologico professionale. “Il medico è una figura universale, deve seguire i dettami scientifici e conoscere la persona. Perché la malattia è una cosa, la persona affetta da una malattia è ben altro. Il medico oggi deve essere competente e formato e gli Ordini, in tal senso, sono vigili sull’aggiornamento che molti colleghi non compiono”.

È stato inoltre presentato il libro “Abbruscia a me terra” di Giovanni Di Lorenzo, chirurgo con la passione della fotografia. Il volume, stampato dall’Ordine dei Medici di Caltanissetta e arricchito da brevi didascalie curate dall’autore teatrale Michele Albano e lette da Salvatore Saporito, in 140 pagine racchiude oltre cento scatti che immortalano i luoghi più suggestivi della Sicilia. Sul valore dell’opera realizzata da Di Lorenzo con il contributo di Albano, sono intervenuti il fotografo Pippo Nicoletti, la giornalista e storica Fiorella Falci, il professore Sergio Mangiavillano che con Shobba Battaglia hanno curato l’introduzione del libro.

70-anni-in-due-lintervento-del-presidente-dippolitoIl giornalista Mediaset Carmelo Abbate – intervenuto con un videomessaggio – nell’introduzione al libro ha scritto che Di Lorenzo ha saputo raccontare con grande suggestione l’Isola per immagini. “Ogni foto, ogni istante, ti coinvolge, ti cattura e ti trascina in quella Sicilia, a volte bistrattata, ma che riesce a meravigliarti, a lasciarti a bocca aperta conducendoti in un viaggio senza tempo tra vicoli, volti e paesaggi unici nel loro genere. Per chi in Sicilia ci vive, questo libro è sicuramente motivo di orgoglio, per chi ha dovuto abbandonarla è un filo che non si è mai spezzato. E per chi in Sicilia non c’è mai stato, un invito a visitarla e ad amarla. Come la amano tutti i siciliani”.