“Questo traguardo costituisce un grande risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale, ma anche per gli italiani – sottolinea la presidente di Federfarma Annarosa Racca – perché la ricetta digitale vale su tutto il territorio del Paese.
Quindi i cittadini possono andare con l’impegnativa del proprio medico in qualsiasi farmacia italiana e avere il farmaco dispensato, pagando il ticket della propria regione di appartenenza. Spesso la gente ancora non lo sa”.
In base agli ultimi dati di Promofarma, relativi a luglio, la media italiana di ricette digitali rispetto al totale di quelle emesse è del 77%. Le regioni però non procedono affatto di pari passo, ma con qualche sorpresa rispetto al solito. In cima alla classifica delle virtuose, infatti, troviamo la Campania e il Veneto con l’89,5% delle ricette dematerializzate, seguite da Molise (88,4%) e Sicilia (87,8%). In coda la Calabria (26,7%) e la provincia autonoma di Bolzano (2,6%) partite per ultime, rispettivamente a luglio e giugno, ma che negli ultimi due mesi hanno già fatto molti progressi. “Visto che i dati sono relativi a luglio, pensiamo sia realistico arrivare al 90% di ricette elettroniche in tutta Italia entro fine anno”, commenta D’Angelo. Questo infatti era l’obiettivo previsto dall’Agenda Digitale, “perché anche quando il sistema sarà completamente a regime resterà sempre una quota pari a circa il 10% di farmaci per i quali continuerà ad essere utilizzata la ricetta rossa, come per i farmaci in distribuzione per conto e quelli contenenti sostanze psicotrope”. (Fonte ansa.it)