Ma ai numerosi casi di influenza ‘vera’, quella cioè dovuta ai virus influenzali, ci saranno i casi ancor più numerosi (almeno 10 milioni) dovuti ai virus cosiddetti parainfluenzali, “che – sottolinea Pregliasco – sono ben 262 e portano problemi meno intensi: a partire dai rinovirus che causano solo una congestione nasale (il naso che cola, ndr) ma non sintomi sistemici locali come dolori muscolari o articolari”.
Quando comincerà la stagione influenzale? “Difficile dirlo – risponde l’esperto – possiamo dire solo che comincerà quando la temperatura cadrà a valori bassi per almeno una settimana”. L’influenza quest’anno sarà comunque caratterizzata dalla circolazione di 3-4 virus: l’H1N1 A/California (quello del 2009 ma non più pandemico), l’H3N2 A/Hong Kong-nuova variante e il virus B/Brisbane-nuova variante e (il meno probabile) B/Puket.
Le case farmaceutiche sono pronte e la campagna vaccinale dovrebbe cominciare dopo il 20 ottobre. “I vaccini – spiega Pregliasco – saranno di due tipi il ‘trivalente adiuvato’, soprattutto per le persone anziane o a rischio e il ‘quadrivalente’ per gli adulti. Quest’ultimo costa di più e non tutte le Regioni ne hanno acquisito grandi quantitativi”.
L’esperto è comunque soddisfatto della vaccinazione dello scorso anno, “che, soprattutto negli anziani e nelle persone a rischio non ha proseguito – puntualizza – nel trend al ribasso caratterizzato dalle ultime stagioni influenzali, ma si è assestato sul 49,9%”. Vaccinazione il cui utilizzo, nelle risposte di un campione rappresentativo degli italiani e delle italiane a un sondaggio promosso da Assosalute sull’atteggiamento riguardo l’influenza, è fermo rispettivamente al 14,7 e al 13,4%. Tra le precauzioni più utilizzate dagli intervistati emerge che più di un italiano su due preferisce coprirsi bene e lavarsi spesso le mani, ma c’è un 18% che non fa nulla. Fra i rimedi usati, nel 60% dei casi si ricorre ai farmaci di automedicazione.
Fra i ‘rimedi della nonna’ (36,6%) Pregliasco boccia il latte caldo col miele, “perchè il latte – spiega – ha l’effetto di far aumentare la congestione nasale, il naso chiuso”. E ancora l’esperto avverte le mamme troppo ansiose che sovra-dosano gli antipiretici ai loro figli: “E’ bene agire sulla febbre – dice – ma in modo misurato, senza eccedere, perché la febbre ‘mette a disagio’ il virus, aumenta la circolazione del sangue e con essa quella degli anticorpi contro il virus. Se invece è troppo bassa può favorire la proliferazione del virus. Quindi, se è meno di 38, si può tollerare”. (Fonte ansa.it)