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Cinque tipi di mamme: da “iper vigilanti” a “rilassate”. in metà dei casi maternità fonte ansie e stress

Redazione

Cinque tipi di mamme: da “iper vigilanti” a “rilassate”. in metà dei casi maternità fonte ansie e stress

Lun, 19/09/2016 - 09:23

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Mother and baby in dining room with laptop smilingDi mamma ce n’è una sola? No, le mamme oggi sono almeno di 5 tipi diversi, rivela un’analisi svolta dalla sociologa e psicologa Maria Letizia Verri. Ad esempio ci sono le mamme ”controller” (una su cinque), sempre ‘iper-vigilanti’ per tutto ciò che riguarda il figlio che difficilmente affidano a qualcuno; sfibrate da doverismo e ansia da prestazione, vivono la maternità in apprensione continua; le ‘mamme in team’ (24% del totale), sempre alla ricerca di conferme, talmente insicure nel proprio ruolo di madre che delegano il più possibile la gestione del bambino (a nonni, papà, baby sitter). E ancora, le mamme you & me (il 16%) – moderna declinazione di ‘mamma chioccia’ – che vedono e vogliono il figlio sempre piccolo e che quando parlano di lui usano il plurale (ad esempio dal pediatra, “abbiamo la tosse”).

L’indagine, su un campione di 800 mamme da tutta Italia, è divenuta un libro ‘MAMMA, FEMMINILE PLURALE Alpha, social, green … declinazioni e inclinazioni delle mamme di oggi’ (in uscita con Franco Angeli).

Vanno meglio le mamme scout (15%) e le relaxed (25%), che vivono in modo più positivo la maternità e soprattutto il dover conciliare famiglia, lavoro, i propri interessi. La relaxed è una mamma pratica che non si fa troppi problemi e una donna centrata sulle proprie esigenze, che non rinuncia in alcun modo ai propri spazi; in un percorso di incontro con il figlio è lui che deve avvicinarsi a lei (alle sue abitudini, ai suoi tempi) e non viceversa. La scout è una donna che investe moltissimo nella maternità sia in termini di tempo, sia di energie. Vive il suo ruolo di mamma in modo appassionato. Ha in mente un progetto e un percorso di educazione e lo porta avanti con determinazione, senza tuttavia essere rigida e severa. Meno ‘risolta’ è la you&me che, pur sentendosi molto sicura del suo modo di essere mamma (sente che quello che fa lei non può assolutamente essere sbagliato), vive l’ansia di perdere il suo ruolo quando i figli saranno grandi e lei non sarà più un punto di riferimento per loro. E’ una donna che si realizza esclusivamente nella maternità, dedica la sua vita alla famiglia. È la mamma per vocazione. Ma le mamme di certo più “problematiche” sono la controller e la mamma in team che temono di sbagliare, non sono sicure nel proprio ruolo.

“Le mamme di oggi non solo sono cambiate rispetto al passato – spiega Verri all’ANSA – ma vivono un continuo cambiamento, e questo perché il contesto sociale è completamente diverso e purtroppo non sempre a vantaggio della mamma. Innanzitutto oggi le mamme sono anagraficamente più mature, con conseguenze sia sul piano pratico, sia su quello emotivo; sono più sensibilizzate rispetto al rapporto con i figli. Inoltre, faticano a conciliare famiglia e lavoro”. Risentono anche della mancanza di punti di riferimento e di tradizioni, imputabile prima di tutto al gap generazionale tra mamma e nonna; gli anni di differenza con la propria mamma sono troppi per guardare a lei come un modello cui ispirarsi. Pur tra le tante difficoltà, la mamma oggi si adopera nella ricerca di altri e nuovi punti di riferimento che trova nel confronto con altre mamme, e molto spesso lo fa attraverso il web (forum, chat dedicate), fonte inesauribile di esperienze da cui trarre spunto, da cui imparare e con cui misurarsi. “Oggi – conclude Veri – la mamma è più critica, consapevole e, selezionando gli innumerevoli input, costruisce con cognizione di causa la propria identità”.

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