CALTANISSETTA – Riceviamo e pubblichiamo. La lex 496/94 ha istituito presso il MIUR l’osservatorio per la dispersione scolastica composto dai rappresentanti degli organismi nazionali, regionali e locali competenti in materia. In ottemperanza alla predetta legge, gli USR hanno disposto la costituzione degli osservatori provinciali con i rappresentanti degli organismi locali competenti in materia. Negli anni a seguire gli Uffici Scolastici Provinciali hanno emanato un piano provinciale per la prevenzione della dispersione scolastica, e quello di Caltanissetta ha stabilito compiti e funzioni dell’Osservatorio Provinciale e degli Osservatori Locali di.sco. di Caltanissetta, Mussomeli, Riesi, Niscemi e Gela.
La dispersione scolastica, come si sa, è sintomo di un disagio familiare che spesso sfocia nella devianza minorile. Permane quindi la necessità di adeguare i modelli operativi per il recupero della dispersione scolastica, iniziando dalla scuola primaria ove i bambini manifestano già chiaramente tutto il loro disagio (mancata assistenza morale e/o materiale che crea pregiudizio fisico o psichico al minore), ma quest’aspetto è segnalato sporadicamente dai dirigenti scolastici. Inoltre sono segnalate raramente, le cosiddette condotte irregolari o i casi di bullismo che dovrebbero essere denunciate dai dirigenti scolastici ex art 331c.p.p. perché molte condotte poste in essere dagli alunni/studenti in ambito scolastico costituiscono reato procedibile d’ufficio. La scuola, come si sa, è un’azienda che “produce” anche libertà, democrazia, rispetto e corresponsabilità, allo scopo di combattere sconcertanti silenzi che si consumano solo ai danni degli alunni svantaggiati .
Pertanto appare necessario sensibilizzare e far sapere all’opinione pubblica e alle istituzioni che in Provincia di Caltanissetta i minori in difficoltà sono abbandonati al loro destino e i reati minorili diminuiscono, perché mancano soprattutto le dovute segnalazioni da parte della scuola agli organi competenti.
Il Segretario Generale Provinciale Silp CGIL, Davide Chiarenza