CALTANISSETTA – Riceviamo e pubblichiamo.
Il Polo Civico ritiene opportuno intervenire sulle dichiarazioni rese dal Consigliere Comunale Guido del Popolo nel corso del Consiglio Comunale di giorno 15 settembre e sulle ultime due sedute del 20 e 21.
Andiamo con ordine: nella seduta del 15 il Consigliere Del Popolo ha annunciato insieme al suo gruppo il passaggio all’opposizione a seguito della rimodulazione dell’assetto di Governo. Vogliamo evidenziare che occorre distinguere la figura del Sindaco – espressione dell’Alleanza con PD e UDC– da quella del Polo Civico, Movimento nato con l’intento di ingenerare, attraverso la collaborazione, le intelligenze e le professionalità dei cittadini, un sano cambiamento nelle prassi politiche, nell’ottica del servizio alla propria comunità. Il Consigliere Del Popolo è stato, insieme agli altri candidati dell’UDC, sostenitore di questo progetto durante la campagna elettorale, e tra coloro i quali hanno contribuito a sviluppare il Programma Amministrativo, che non è sogno velleitario di un singolo, ma manifesto programmatico di tre formazioni politiche. Le frantumazioni interne e la nascita di nuovi aggregati, tra cui quello dei Moderati per Caltanissetta e prima ancora quello dei consiglieri transfughi Licata e Talluto, hanno portato ad una “contrattazione” che, nel momento in cui si sposta dall’asse dei principi al “poltronificio”, si discosta vistosamente da quell’ottica di cambiamento per la quale l’Alleanza ha chiesto il voto ai cittadini e che è illustrata proprio in quel programma elettorale di cui abbiamo scritto sopra. Come dichiarato dallo stesso Del Popolo dai microfoni radiofonici, non avendo loro rappresentanti nel nuovo assetto di Giunta, i Moderati decidono oggi, di voltare le spalle all’Alleanza, al programma sottoscritto e quindi ai loro stessi elettori, adducendo motivazioni vaghe che celano evidenti velleità di vantaggio personale, e tralasciando di dichiarare che, seppur sempre invitati nei tavoli politici per la programmazione, non hanno ritenuto di prenderne parte. Nei due consigli comunali di giorno 20 e 21 invece abbiamo assistito ad un siparietto che non ha nulla di politico, ma che dovrebbe portare tutti a riflettere. La nuova “maggioranza” consiliare, creatasi grazie ai transfughi scontenti per l’esclusione dall’ultimo rimpasto di Giunta o per la non ottenuta maggiore “visibilità politica”, ricorrendo ai giochetti legati alla conta del numero legale, ha impedito un leale confronto democratico ed il dibattito tra le forze politiche su temi di interesse collettivo. Lasciare l’aula qualche attimo prima che i Consiglieri dell’Alleanza per la Città prendessero la parola per non consentire di esprimere altri punti di vista diversi dai loro o l’eventuale replica del Sindaco è, a nostro avviso, la rappresentazione peggiore della politica becera alla quale ci vorrebbero abituare. Ben diversi erano, invece, gli intenti indicati sin dalla redazione del Programma Amministrativo dell’Alleanza, chiaramente orientati al vero cambiamento delle dinamiche comportamentali. Se davvero, per come si sbandiera, i Consiglieri avversi all’Amministrazione ritengono di voler fare gli interessi della collettività, si impegnino nel sano dibattito politico sui fatti reali e sui problemi da risolvere. Noi per parte nostra continueremo a lavorare nelle sedi istituzionali deputate, con senso di responsabilità ed in obbedienza ad un mandato elettorale, provvedendo al contempo a coinvolgere i cittadini sui temi riguardanti il presente ed il futuro della nostra comunità, con spirito inclusivo e di confronto. La democrazia è esercizio di pazienza e ascolto, e sempre più spesso si confonde strumentalmente la democrazia partecipata con una distribuzione a pioggia di incarichi e posti di visibilità. Viceversa la partecipazione non ha bisogno di posizionamenti tattici, ma soltanto di cittadini che indicano, propongono, sviluppano, realizzano il bene di tutti per il semplice fatto di essere parte di una comunità che si ama e di cui ci si prende cura. Le numerose Reti attivate o sostenute in questi due anni – da quella istituzionale di Area vasta, a quella Museale e culturale e ambientale del Centro Sicilia, a quella scolastica che ha prodotto il primo dimensionamento scolastico partecipato, ad AGERICA nata per l’istituzione e la valorizzazione dei gemellaggi, quelle multiple nate nell’ambito del Terzo settore, alla partecipazione al tavolo sull’acqua pubblica, all’ultima legata alle politiche della fertilità e genitorialità – sono il segno evidente di un cambiamento di mentalità – dall’individuale al solidale – di cui il Polo è protagonista. Oggi la città ha bisogno di questo e di altro ancora ma non certo del populismo di chi, aggiustatosi la giacca e posizionato il telefonino, lancia accuse ritenendo più facile e comodo stare dalla parte dei lamentatori di professione o di chi accetta che la città continui a essere feudo per interessi esterni. Per come è lo stile che contraddistingue il Polo Civico, auspichiamo di lavorare e collaborare anche con i Moderati per Caltanissetta, nel solo interesse dei Nisseni tutti.
Il Coordinamento del Polo Civico – Cives 3.0