ROMA – La terra continua a tremare nell’Italia centrale sconvolta dal terremoto. Nella notte sono state registrate diverse scosse, la piu’ forte alle 4:50 di magnitudo 4.0 in provincia di Ascoli Piceno. Oggi giornata di lutto nazionale e funerali delle vittime delle Marche, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del premier, Matteo Renzi. L’ultimo bilancio parla di 281 morti, dei quali 221 ad Amatrice.
Quanto alla zona di Accumoli, epicentro del sisma, secondo un’analisi di Cnr e Ingv, il suolo si è abbassato di 20 centimetri. Solo nelle ultime 12 ore le scosse sono state 220, di cui 10 con magnitudo compresa tra 3 e 4.
Il bilancio delle vittime – Il bilancio delle vittime si è aggravato ancora: 281 i morti accertati, secondo la stima ufficiale della Protezione civile, 221 nell’area di Amatrice, 11 in quella di Accumoli e 49 in quelle di Arquata e Pescara del Tronto. I feriti in ospedale sono invece 388, mentre continuano le ricerche dei soccorritori nel Reatino che, nonostante le speranze di trovare ancora in vita persone sotto le macerie siano sempre piu’ sottili, quasi nulle, continuano a scavare. Non ci sono piu’ dispersi, invece, nell’area marchigiana, come riferito dai vigili del fuoco.
Seriamente danneggiato un ponte stradale – il ponte Tre Occhi – considerato strategico per far affluire le squadre di soccorso nella zona di Amatrice, al punto da costringere le autorita’ a chiuderlo al transito. Altre strade sono state chiuse per massi pericolanti e frane. La Difesa ha rafforzato la squadra di uomini e donne delle Forze armate nelle aree colpite dal sisma e e ora, in totale, sono 1.250 i militari impegnati negli aiuti.
Mentre ad Amatrice si e’ recato il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino (“tutti stanno facendo il massimo”, ha dichiarato), ad Arquata del Tronto e’ il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che, sottolineando come “la filiera dei soccorsi” abbia “funzionato alla perfezione”, ha definito, in particolare, un “miracolo laico” il salvataggio della piccola Giorgia, la bambina di 8 anni estratta viva dalle macerie a Pescara del Tronto. Non si e’ salvata, invece, la sorellina Giulia, 9 anni: “ciao, mamma ti ama”, ha sussurrato davanti alla sua foto la madre, trasportata in barella nella palestra di Ascoli dove si trovano le bare delle vittime del terremoto del versante marchigiano.
I funerali di Stato – Si terranno alle 11, ad Ascoli Piceno, i funerali di Stato per le vittime di Arquata del Tronto, uno dei paesi cancellati, insieme ad Amatrice e ad Accumoli. Alla cerimonia prenderanno parte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, e il premier Matteo Renzi. Non tutti i parenti delle vittime hanno voluto i funerali di Stato e alcuni hanno deciso di riservare ai loro cari esequie in forma privata.
La messa, che verra’ celebrata dal vescovo di Ascoli monsignor Giovanni D’Ercole, si terra’ nel palazzetto dello sport del quartiere di Monticelli, che si trova proprio davanti all’Ospedale Mazzoni.
In concomitanza il premier ha proclamato una giornata di lutto nazionale con barriere a mezz’asta sugli edifici pubblici di tutto il territorio nazionale. A Rieti “le esequie religiose si svolgeranno mercoledi’ 31 agosto alle ore 18 e sara’ una celebrazione senza le salme, ma in cui condivideremo o il dolore delle famiglie”, ha detto il vescovo, Domenico Pompili.
L’allarme della Commissione Grandi Rischi – La Commissione nazionale Grandi Rischi ha lanciato l’allarme sulla possibilitò di nuovi terremoti di “elevata magnitudo” nella zona già colpita dal sisma: ci sono tre aree contigue alla faglia responsabile della sismicita’ in corso che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e “hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo”, tra 6 e 7, quindi di intensita’ pari ed oltre quella registrata nella notte tra martedi’ e mercoledi’ nel Reatino e nell’Ascolano: queste aree “identificano possibili futuri terremoti nella regione gia’ colpita dagli eventi degli ultimi anni”, ha sottolineato la Commissione nazionale Grandi Rischi.
Si scava ancora, ma “speranze flebili” – Si cerca ancora, si scava ancora tra le macerie, specie nella zona di Amatrice e nelle sue frazioni, perche’ la speranza c’e’ fino all’ultimo, si crede ancora in un miracolo, “ma con il trascorrere delle ore questa speranza si fa sempre piu’ flebile”, ha spiegato il prefetto Bruno Frattasi, capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. (Fonte agi.it)