RIO DE JANEIRO – I Giochi olimpici di Rio vanno in archivio, ma restano i ricordi, le curiosita’, i nomi, disegnando una sorta di alfabeto di questa edizione dell’Olimpiade. E dunque A come Ahmad Abughaush: l’atleta che regala alla Giordania la sua prima medaglia nella storia dei Giochi Olimpici ed e’ d’oro. Abughaush vince nel taekwondo per la categoria 68 kg. La Giordania aveva conquistato due bronzi, sempre nel taekwondo, a Seul ’88 ma quando ancora era soltanto uno sport dimostrativo. B come Bolt: il giamaicano per la terza Olimpiade e’ stato l’assoluto protagonista facendo il ‘triple triple’ ed infiammando la platea tutte le volte che e’ sceso in pista. C come Cagnotto: la tuffatrice azzurra chiude la sua carriera olimpica conquistando un argento e un bronzo alla quinta Olimpiade. D come Detti: il nuotatore italiano ha chiuso l’Olimpiade con due medaglie, meravigliando tutti. Gabriele ha conquistato in avvio di gare il bronzo nei 400 sl, replicando la stessa medaglia nei 1500 vinti all’amico Paltrinieri. E come Earvin: una favola quella di Anthony Earvin, che a 35 anni suonati si concede il lusso di vincere l’oro nei 50 stile libero ripetendo l’impresa di Sydney 2000 e mettendosi alle spalle il campione olimpico in carica e mondiale Florent Manaudou con Nathan Adrian terzo. F come Fiji: diventano il 149^ Paese a conquistare una medaglia ai Giochi Olimpici. Merito della nazionale maschile di rugby a sette, che vince la finale per l’oro contro la Gran Bretagna per 43-7. Grande festa nell’Isola. G come Garozzo: il fiorettista siciliano vince l’oro un po’ a sorpresa ma regala un’importante affermazione alla scherma italiana a conferma della bonta’ del lavoro italiano su tutte le armi. Lo speciale alfabeto prosegue con la lettera H, come Hickey: il 71enne presidente del Comitato olimpico irlandese e dei comitati olimpici europei e’ stato arrestato a Rio de Janeiro con l’accusa di traffico illecito di biglietti per le Olimpiadi. I come Isinbayeva: l’astista russa e’ stata suo malgrado una delle grandi assenti dalla competizione per il caso doping che ha coinvolto la Russia, ma si e’ consolata con l’elezione nella commissioni atleti del Cio, che la portera’ quasi certamente presto al ritiro dall’attivita’ agonistica. J come judo: senza medaglie dalla boxe e addirittura senza qualificati dal taekwondo, l’Italia si e’ aggrappata alle imprese di Fabio Basile e Odette Giuffrida per racimolare qualcosa negli sport di combattimento. Ovviamente prima dell’acuto finale (bronzo), firmato nella lotta da Frank Chamizo. K come Kliscina: l’atleta russa vince in extremis il ricorso al Tas dopo la squalifica da parte della Iaaf, gareggia ed arriva in finale ma non va oltre il nono posto. L come Lochte: il nuotatore americano, al rientro da una nottata fuori villaggio, ha inscenato una rapina ai propri danni da parte di finti poliziotti. Aperta un’inchiesta, la verita’ era in realta’ diversa con Lochte e i suoi compagni che avevano fatto danni ad un’area di servizio. Messo alle strette anche grazie ai video, ha dovuto ammettere e chiedere scusa. M come mamme: Diana Bacosi e Chiara Cainero, grandi amiche e una di fronte all’altra nella finale per la medaglia d’oro dello skeet, straordinaria vittoria per le donne italiane. N come Nazarov: Dilshod Nazarov ha regalato al Tajikistan la prima medaglia d’oro olimpica della storia vincendo nella finale del martello. Di medaglie, nelle precedenti apparizioni, il Tajikistan ne aveva vinte tre ma nessuna del metallo piu’ prezioso. O come Odette Giuffrida: l’azzurra sorprende tutti e nel secondo giorno di gare porta all’Italia la quinta medaglia, un argento nel judo poco prima dell’oro di Fabio Basile. La romana perde solo nella finale dei 52 kg, ma pronette che a Tokyo sara’ certamente oro. P come Paltrinieri e Pellegrini: il primo e’ uno degli assoluti protagonisti in chiave italiana della spedizione brasiliana con l’oro nei 1500 sl, l’altra e’ stata la portabandiera alla cerimonia inaugurale ma ha chiuso quarta nella prova dei 200 sl dove tutti si aspettavano una medaglia. Un risultato che le ha messo dubbi sul suo futuro. Si procede con la lettera Q, come Qin Kai: e’ il tuffatore cinese che ha fatto commuovere il mondo per essersi inginocchiato e mostrando l’anello chiesto la mano della collega He Zi, fra gli applausi del pubblico e l’abbraccio fra i due futuri sposi. R come Roma 2024: e’ proseguita l’attivita’ in favore della candidatura. Casa Italia ha ospitato un piccolo spazio, molto visitato, e tante attivita’ sono state svolte in quest’ottica, anche se ancora rimane in ballo la certezza se proseguire o meno in quest’avventura. S come Squalo, alias Michal Phelps: sei medaglie conquistate a Rio de Janeiro, cinque d’oro e un argento. La sua carriera olimpica finisce qui, con numeri incredibili: 23 ori, 3 argenti e 2 bronzi. T come Tiro: l’Italia si conferma brava a sparare. Dal tiro a volo arrivano cinque medaglie con Bacosi e Rossetti oro, Cainero, Innocenti e Pellielo argento. Ma il capolavoro lo compie Niccolo’ Campriani nel tiro a segno portando a casa 2 ori che diventano 3 in carriera se si somma quello di Londra. U come Uchimura: l’Imperatore ha compiuto anche la sua ultima impresa. Ha iniziato trascinando il Giappone alla conquista del titolo a squadre, e cosi’ interrompendo il dominio cinese, poi ha vinto il titolo individuale nell’all around per la seconda Olimpiade di fila, eguagliando Sawao Kato, altro giapponese, oro nel ’68 e nel ’72. V come Viviani: un oro, quello di Elia, che arriva in una specialita’ – l’omnium su pista – dove l’Italia non faceva sentire la sua voce da tempo. E poi arriva in maniera rocambolesca, dopo una caduta, ed al termine di una gara altamente spettacolare. W come Wu Minxia: la tuffatrice cinese, insieme a Shi Tingmao, ha vinto l’oro nel trampolino 3 metri sincro portando a casa il quarto oro di fila alle Olimpiadi in questa specialita’. Un record difficilmente battibile. X come 10, il numero di Neymar, capitano e leader del Brasile padrone di casa che finalmente e’ riuscito a conquistare l’oro olimpico nel calcio. A rigor di alfabeto la lettera Z andrebbe messa prima, ma riferendola al virus Zika, lo spauracchio della vigilia di questi Giochi, che ha condizionato molti atleti alcuni dei quali hanno scelto addirittura di rinunciare alla trasferta brasiliana ma di cui in realta’ non se n’e’ avuta neppure l’ombra, allora una tantum ci puo’ stare che la Z chiuda questo speciale alfabeto olimpico.