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Rassegna stampa. Dai rifiuti alla massoneria, Crocetta parla all’Antimafia

Redazione

Rassegna stampa. Dai rifiuti alla massoneria, Crocetta parla all’Antimafia

Mar, 02/08/2016 - 10:13

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PALERMO – Rosario Crocetta dovrebbe arrivare con un dossier di “episodi inquietanti”. Ha voluto che la Commissione parlamentare antimafia lo convocasse per stamani a Palazzo San Macuto, a Roma. I rifiuti saranno al centro della sua audizione, ma anche le infiltrazioni di mafia e massoneria nella pubblica amministrazione. Una richiesta di audizione subito accolta anche perché Crocetta è uno degli ultimi presidenti di Regione non ancora sentiti dalla commissione presieduta da Rosi Bindi.

I commissari vorranno anche conoscere l’opinione del governatore su quanto riferito da un aspirante collaboratore di giustizia sui presunti rapporti fra il segretario generale Patrizia Monterosso e una loggia massonica. Balle, solo balle, ha tagliato corto la Monterosso, tanto da considerasi parte lesa della vicenda.

Innanzitutto si parlerà di rifiuti. Crocetta racconterà certamente l’ultimo episodio che ha detto di avere saputo dall’amministratore di una srl del settore rifiuti. Due strani individui lo hanno avvicinato all’uscita dell’ufficio. Sapevano tutto di lui: il suo nome, il nome dell’azienda e i suoi interessi nella discarica palermitana di Bellolampo. Poi, sono andati via senza aggiungere altro.

Ma nel dossier di Crocetta ci sarà anche spazio per l’incendio dell’impianto di biostabilizzazione di Trapani e chissà, forse anche per le fiamme che hanno distrutto la Sicilia o il danneggiamento della condotta idrica di Messina. Probabilmente, secondo Crocetta, sono tutti episodi da incasellare in un piano criminale complessivo. Comprese le responsabilità di alcune amministrazioni comunali che avrebbero lasciato i rifiuti per strada con l’obiettivo di risparmiare sul trasporto. Compreso il fallito agguato a Giuseppe Antoci, presidente del parco dei Nebrodi.

Si parlerà anche quanto detto nei giorni scorsi sui rifiuti in Commissione dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Il professore ha parlato di “sistema criminogeno costruito per inadempienza regionale. E a questa confusione sono interessati alcuni imprenditori legati a Confindustria che hanno fatto affari a danno dei cittadini”. Poi, ha parlato di “uno stato di calamità in Sicilia, nel quale si annidano anomalie e interessi economici politico – mafiosi”. Crocetta, dal canto suo, nelle scorse settimane aveva puntato il dito contro Orlando per la gestione della discarica di Bellolampo e contro l’imprenditore Giuseppe Catanzaro, titolare di quella di Siculiana, ritenendoli responsabili del caos rifiuti. Bellolampo per il mancato accoglimento della spazzatura dei comuni della provincia e Siculiana perché priva di un impianto di trattamento che nel frattempo è stato realizzato.

Saranno poi i Commissari guidati dalla presidente Rosi Bindi, con tutta probabilità, a spostare l’attenzione sul tema della massoneria. Alcune domande potrebbero riguardare Patrizia Monterosso. Secondo l’aspirante pentito agrigentino, Giuseppe Tuzzolino, l’alto burocrate farebbe parte di una loggia massonica di Castelvetrano che incasserebbe una tangente del 5 per cento su ogni impianto fotovoltaico realizzato nel Trapanese. I soldi finirebbero in tasca alla Monterosso che avrebbe fatto da mediatore fra la massoneria e l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Ecco perché le dichiarazioni sono confluite nel processo d’appello a Lombardo. La Monterosso ha annunciato querele a raffica. Non appartiene ad alcuna loggia, così ha detto citata in aula, e la sua conoscenza della massoneria si limita a due e mail: “Nel luglio 2015 ho ricevuto due messaggi da una loggia di Catania, c’era una lista di 17 nomi, forse si trattava di iscritti, ma io ho subito denunciato come faccio sempre in questi casi al dirigente della Polizia Postale di Catania che ha fatto delle indagini e mi ha riferito che probabilmente si trattava di un errore”. Anche a novembre 2014 denunciò che nella casella di posta era arrivata una email del Grande Oriente d’Italia.

Tuzzolino è un personaggio che gli stessi pm prendono con le pinze. Alcuni investigatori lo definiscono “inattendibile”. Addirittura “fantasioso”. Secondo altri, però, è giusto battere tutte le piste persino quella che porterebbe a Matteo Messina Denaro. Il punto è che quando Tuzzolino ha parlato di fatti locali le sue dichiarazioni sono state riscontrate. Quando ha alzato il tiro la sua credibilità è vacillata. E di parecchio. Impossibile trovare riscontri. (di Riccardo Lo Verso, fonte livesicilia.it)

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