Gli agrumi, come le arance e i limoni, potrebbero aiutare a prevenire gli effetti nocivi dell’obesita’. O almeno e’ stato cosi’ nei topi nutriti con un tipo di dieta ricca di grassi, coinvolti in uno studio dell’Universidade Estadual Paulista in Brasile. Stando ai risultati presentati al 252esimo meeting dell’American Chemical Society, sembra che gli agrumi possano aiutare ad evitare di sviluppare le malattie associate all’obesita’, come quelle cardiache, del fegato, il diabete, ecc. Secondo i ricercatori, si tratta di patologie scatenate dallo stress ossidativo e dall’infiammazione che possono invece essere contrastate dal contenuto di antiossidanti degli agrumi. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno condotto un esperimento con 50 topi, trattati con flavonoidi che si trovano nelle arance e nei limoni. In particolare, gli scienziati si sono concentrati sull’esperidina, sull’eriocitrina e sull’eriodictiolo. Per un mese, un gruppo di topi e’ stato nutrito con una dieta standard, un altro con una dieta ricca di grassi, un altro con una dieta ricca di grassi piu’ esperidina, un altro con una dieta ad alto contenuto di grassi piu’ eriocitrina o una dieta ricca di grassi piu’ eriodictiolo. Ebbene, la dieta ad alto contenuto di grassi senza flavonoidi ha aumentato i livelli di marcatori di danni cellulari, note come sostanze reattive all’acido tiobarbiturico (TBARS) dell’80 per cento nel sangue e nel 57 per cento nel fegato rispetto ai topi che hanno seguito una dieta standard. Ma l’esperidina, l’eriocitrina e l’eriodictiolo hanno diminuito i livelli di TBARS nel fegato rispettivamente del 50 per cento, 57 per cento e 47 per cento. Inoltre, i topi trattati con l’esperidina e l’eriodictiolo hanno un ridotto accumulo di grasso e danni nel fegato. “I nostri studi non hanno mostrato alcuna perdita di peso a causa dei flavanoidi degli agrumi”, hanno detto i ricercatori. “Tuttavia, anche senza aiutare i topi a perdere peso, li hanno resi piu’ sani con un minore stress ossidativo, meno danni al fegato, con piu’ bassi lipidi e glucosio nel sangue”, hanno concluso.