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I racconti di Tonino Calà: In piazza grande tra amici

Carmelo Barba

I racconti di Tonino Calà: In piazza grande tra amici

Sab, 23/07/2016 - 11:42

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Piazza GrandeRICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
“In paese li chiamavano Nenè, Pepè, Cianè e Cocò. Quattro amici dall’aria scema. Qualcuno li aveva identificati e definiti idioti. Decisero di incontrarsi in piazza grande. Non avevano nulla da fare se non ciondolare tutto il giorno, avanti ed indietro. Annoiati dal dolce far nulla, si inventarono una storia. “E se ci mettiamo a litigare tra di noi anche senza motivo, vuoi vedere quante persone verranno a vederci e ad applaudirci? Concordi tutti, fu così che partì il chiasso con urla ed insulti senza misura. In effetti, la gente accorse e, senza provare sorpresa, sulle prime tutti si misero a ridere. Fu una risata colossale, come all’arena o in un parco giochi o in un teatro all’aperto. Si vedeva che la gente godeva nell’assistere al litigio che si protraeva da tempo, da tanto tempo. La gente si mise ad applaudire con fare crescente, incitando i quattro a maggiore rissa. Tutto era cosi divertente. La gente godeva e godeva, mentre i quattro si sfidavano come in un duello all’ultimo sangue.
Ci fu però sorpresa. Ad un certo punto del gustoso spettacolo, i quattro smisero di litigare e rivolti al pubblico iniziarono, a loro volta, ad applaudire. Sembrava che tutti stessero a teatro o su un set cinematografico. Forse a Roma o alle tragedie greche di Siracusa. Non si capiva. Gli spettatori si ammutolirono perplessi e storditi. Adesso, erano loro i protagonisti inconsapevoli e non più gli spettatori divertiti. La cosa era davvero strana. A ruoli capovolti. Palpabile si fece il dramma e l’aria da calda si raffreddò. Anche i quattro amici smisero di applaudire. Un silenzio tombale sulla piazza. A tutti noti Nenè, Pepè, Cianè e Cocò. Cosa stava accadendo di così terribile. Di colpo, i quattro amici si misero a ridere e rivolti a tutti gli altri, con voce ritmata e calzante, sbeffeggianti dissero: scemiiii, scemiiii, scemiii, scemiiii, scemiiii! Per la prima volta in quel paese, coloro che si credevano furbi si ritrovarono idioti e senza che nessuno li avesse avvisati.
A volte, lo scemo è più intelligente di quello che si crede furbo. Fu così che gli spettatori e a testa china fecero ritorno nelle loro comode case.”
tratto da “I racconti dello sconosciuto” Tonino Calà