La vicenda ha avuto inizio appena qualche settimana fa quando un’educatrice di un centro per minori non accompagnati che collabora costantemente con la Squadra Mobile di Ragusa in occasione degli sbarchi, ha contattato le poliziotte in servizio presso la Sezione reati contro la persona ed i minori per segnalare il comportamento anomalo di una ragazzina di appena 16 anni che si rifiutava di andare a scuola, nonostante la gioia espressa nei primi mesi. L’educatrice e’ riuscita a carpire che a scuola ci fosse stato qualche problema e lo ha segnalato alla Polizia. La ragazzina e’ stata ascoltata da una poliziotta specializzata in questo settore, da una psicologa, da un’interprete ed ovviamente del suo tutore, un’avvocatessa ragusana nominata dal Tribunale per i minori di Catania perche’ e’ sbarcata da sola, senza nessun familiare. Con molte difficolta’ e dopo un pianto liberatorio, la ragazzina ha raccontato le tremende pressioni psicologiche alle quali era sottoposta da parte di un uomo, nella scuola da lei frequentata, dove era stata inserita dalla comunita’ al fine di poterle dare un’educazione ed una formazione che le avrebbero permesso di poter trovare in futuro un lavoro. Il racconto della vittima diventava sempre piu’ duro, i dettagli sempre piu’ “forti”, bisognava interrompere spesso il colloquio perche’ la ragazzina non riusciva a smettere di piangere, il tutto sempre video registrato dagli impianti installati presso la Squadra Mobile di Ragusa proprio per le audizioni protette cosi’ come previsto dalla legge. La ragazzina ha raccontato che c’era quest’uomo che lavorava a scuola che le aveva detto di volerla sposare, di volerle fare regali, la chiamava moglie e le voleva dare del denaro per consumare dei rapporti sessuali. Il giorno prima di aver proceduto al fermo, il bidello era passato dalle parole ai fatti, con palpeggiamenti. E una settimana prima nel bagno dell’insegnante della palestra della scuola ci sarebbe stata violenza. Dopo l’arresto al bidello e’ stata perquisita l’abitazione di Ispica, dove erano presenti moglie e figli, per verificare l’eventuale detenzione di materiale pedopornografico.