PALERMO – Le Procure di Palermo e Termini Imerese sono gia’ al lavoro sulle prime informative e sui primi rapporti ricevuti da carabinieri, polizia, Corpo forestale, intervenuti sui luoghi devastati dagli incendi. L’ufficio di Termini diretto da Alfredo Morvillo conta di acquisire quanto prima tutte le informazioni necessarie per verificare la matrice dolosa delle fiamme scatenatesi in particolare nelle Madonie e a Cefalu’: “Intendiamo delineare presto il quadro dei fatti – spiega – sono ormai un dato costante questi fenomeni incendiari sin dalle prime sciroccate e ondate di calore. Gli eventuali interessi economici, come gia’ accertato in passato, sono collegati agli interventi post-incendio e alle attivita’ di rimboschimento e di avviamento al lavoro di coloro che devono ripristinare i luoghi. Le risorse economiche in gioco sono ingenti. Verificheremo questa ipotesi. Non credo a un ruolo della mafia”. Di certo l’autocombustione non e’ ritenuta comunque una causa attendibile dello scatenarsi delle fiamme. Pure a Palermo la Procura diretta da Francesco Lo Voi e’ mobilitata sulla base delle prime informative sui roghi divampati a Monte Pellegrino, nei quartieri dello Sperone e dell’Acquasanta, fin nei pressi della zona di Monreale.
di Redazione 3
Dom, 24/11/2024 - 20:42