PALERMO – La Regione siciliana prepara la sua ‘exit strategy’ per i circa 16.000 precari degli enti locali. Lo annuncia nel giorno della manifestazione regionale dei lavoratori da anni ‘stabilmente’ a tempo determinato. Il governatore Rosario Crocetta ha convocato oggi per un incontro l’assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri e l’assessore all’Economia Alessandro Baccei insieme ai rispettivi staff, per affrontare il tema della stabilizzazione. Sono state vagliate diverse ipotesi, in presenza di una normativa nazionale che attualmente non consente, per i problemi di organico che hanno i Comuni e le esigue risorse a disposizione, di occupare tali lavoratori all’interno dei ruoli previsti nelle amministrazioni pubbliche. La soluzione piu’ immediata su cui il governo sta lavorando, non e’ quella di creare una nuova agenzia ne’ nuove societa’: sia per la lungaggine dei procedimenti legati alla costituzione di un nuovo organismo, sia perche’ esiste gia’ un contenitore, la Resais, che ha proprio la missione di gestire la transizione, nella prospettiva di un incardinamento dei lavoratori presso gli enti pubblici.
– Da una prima analisi, informa Palazzo d’Orleans, e’ emersa la fattibilita’ del percorso. Il governo nei prossimi giorni fara’ i passi necessari per verificare la soluzione legislativa dell’operazione. Intanto, ha fissato insieme alle organizzazioni sindacali, un incontro per mercoledi’ prossimo, presso l’assessorato Autonomie locali insieme alla cabina di regia che sta seguendo le problematiche del precariato. Ieri e’ stata approvata dalla giunta una norma che prevede interventi urgenti per i Comuni in dissesto e i Liberi consorzi comunali, in merito ai lavoratori a tempo determinato. Il testo e’ gia’ incardinato e pronto per l’approvazione in Parlamento. Inoltre, per effetto dell’accordo Stato-Regione, che prevede 550 milioni di euro a favore della Regione per il 2016 e un miliardo 685 milioni a regime per gli anni successivi, si potranno effettuare i trasferimenti a favore di comuni, partecipate, liberi consorzi e lavoratori precari, senza ritardi. “La volonta’ di procedere su questa linea – spiega – e’ chiara, la giunta ha approvato un pacchetto di interventi e investimenti a favore di giovani, disoccupati e inoccupati che vale 350 milioni di euro”. Resta lo scetticismo dei sindacati per i quali l’uscita dal precariato e’ possibile solo se si avvia il protocollo firmato lo scorso 16 luglio attraverso tre passaggi essenziali: il superamento del regime delle proroghe “avviando i processi di stabilizzazione nelle dotazioni organiche”; la “storicizzazione delle risorse da parte della Regione in favore degli enti”; e “il superamento dei vincoli assunzionali e finanziari da parte dello Stato”. E mostrano di non fidarsi i sindaci che oggi hanno manifestato in corteo con i lavoratori. L’Anci Sicilia che ha disertato l’incontro con Crocetta ha inviato una richiesta formale al governo nazionale e al governo regionale per convocare una cabina di regia alla presenza delle rappresentanze sindacali e della rappresentanza delle autonomie locali, con l’obiettivo di individuare una strada che porti davvero alla stabilizzazione