Tornare a parlare dei Pooh, il complesso pop più longevo della storia della musica leggera italiana è sempre un piacere, specie per chi come me ha scritto su di loro centinaia di articoli in oltre quarant’anni e ogni volta con lo stesso entusiasmo di sempre. In questi giorni si sta svolgendo la prima parte del tour “Reunion” che vede i Pooh sulla scena assieme a due ex ovvero il batterista Stefano D’Orazio che lasciò il gruppo nel 2008 e il chitarrista Riccardo Fogli che lasciò il gruppo addirittura nel lontanissimo 1973 per una fuga d’amore con Patty Pravo. I numeri del live dei Pooh in questa prima parte in scena in tre città italiane, Milano, Roma e Messina sono davvero da brividi. Un palco di ben 600 mq, un impianto scenico hollywoodiano dove loro hanno superato se stessi e non poteva essere altrimenti visto che i concerti che poi riprenderanno in autunno saranno gli ultimi della loro strepitosa carriera che hanno deciso di fermare al compimento dei 50 anni. Il sipario su di loro calerà inesorabilmente il 31 dicembre di quest’anno con un ultimo concerto il cui luogo di svolgimento non è ancora stato deciso ma potrebbe essere programmato a Napoli in Piazza del Plebiscito. La Sicilia per i Pooh rappresenta una regione particolare dove iniziarono ad esibirsi dal vivo in un momento in cui ancora non erano conosciuti e talora facevano incassi da fame,tutto l’opposto di ciò che avvenne pochi anni dopo quando ogni loro concerto in Sicilia sia che si svolgesse nelle discoteche,nei teatri o negli stadi è sempre stato sold out. Ricordo ancora i memorabili concerti degli anni 70 organizzati dall’amico impresario palermitano Mario Grotta con il quale collaborai all’organizzazione di alcune tappe dei loro tour e successivamente quelli organizzati da Carmelo Costa impresario catanese che nell’insieme ha organizzato il maggior numero dei concerti dei Pooh in Sicilia. Adesso il tour dell’addio sbarca a Messina,stadio S. Filippo con un numero di spettatori paganti prossimo a 40.000 anime,anime festanti che arriveranno a Messina da tutta l’Italia,questo perché i Pooh hanno un seguito di fans davvero straordinari e se dovessimo parlare delle migliaia di persone che si sono innamorate con le canzoni dei Pooh allora sicuramente un libro con centinaia di pagine non basterebbe di certo. Le storie davvero originali dei fans dei Pooh sono tante ma oggi voglio raccontarvene una davvero singolare, parlerò di una loro giovanissima fans di Butera (Cl) Laura Sferrazza che li segue da quando era in…fasce e adesso pensate un po si è appena laureata presso l’Istituto Mario Sturzo di Piazza Armerina (En) con una tesi sui Pooh che si intitola: “Il tema del viaggio nell’opera musicale dei Pooh. Un’indagine antropologica a partire dai loro testi”,già, i loro testi quelli scritti dal poeta Valerio Negrini che abbandono il gruppo dove fino agli anni settanta ha suonato la batteria per dedicarsi poi esclusivamente alla stesura dei testi, Valerio Negrini scomparve nel 2012 lasciando un vuoto incolmabile nei suoi compagni di viaggio e nei fans,questi straordinari testi delle canzoni da lui scritte hanno fatto sognare diverse generazioni di fans dei Pooh. Ma facciamo un passo indietro nel tempo,conobbi Laura Sferrazza in occasione di un concorso letterario e mi accorsi subito della sua vocazione a scrivere poesie e non solo,una parola tira l’altra e si arrivò a parlare dei Pooh,la giovanissima Laura li seguiva e li adorava, fu così che le feci una promessa: le dissi alla prima occasione ti farò conoscere i Pooh, sebbene Laura avesse già delle foto con l’ex Riccardo Fogli e il batterista Stefano D’Orazio che aveva lasciato il gruppo come dicevo prima in tempi più recenti. Conoscere gli altri Pooh per Laura rappresentava un sogno chissà perché impossibile,fu così che la mattina del 7 dicembre del 2012 le telefonai dicendole che se voleva avrebbe potuto raggiungermi a Catania dove quel giorno stesso nel pomeriggio era in programma la presentazione del libro dell’ex batterista dei Pooh Stefano D’Orazio e l’indomani i suoi ex compagni avrebbero fatto due concerti due giorni di fila presso il teatro Metropolitan dove spesso facevano tappa con i loro tour teatrali. Laura mi rispose emozionatissima che si sarebbe organizzata e così fu. Arrivò a Catania quella mattina del 7 dicembre del 2012 con un bus e l’accompagnai da un’amica d’infanzia che l’avrebbe ospitata. Nel pomeriggio la portai dove si sarebbe svolto l’incontro con Stefano D’Orazio e quando Stefano arrivò,sebbene lei lo avesse già visto in un’occasione precedente questa volta ebbe l’opportunità di scambiare con lui quattro chiacchiere senza eccessivi limiti di tempo, ricordo che quel giorno Stefano non sapeva nemmeno che l’indomani sempre a Catania i suoi ex compagni avrebbero tenuto 2 concerti di fila e mi pregò di inviare loro i suoi saluti , ex colleghi ma “Amici per sempre” come dal titolo di una delle loro canzoni più significative e dall’omonimo album che uscì a metà degli anni 90. Fu così’8 dicembre portai Laura nell’hotel che ospitava i Pooh in procinto di recarsi presso il teatro dove avrebbero tenuto il primo concerto per poi replicare il giorno successivo,Laura era emozionatissima e non appena arrivò Roby Facchinetti lo abbracciò intensamente piangendo, poi toccò al chitarrista Dodi Battaglia e al bassista Red Canzian, Laura aveva realizzato un sogno, un sogno che fino ad allora era rimasto tale,successivamente la giovanissima Laura iniziò a chiamare zii tanto me che il mio grande amico Roby Facchinetti e io feci di tutto affinché la ragazza avesse un rapporto diretto con “zio Roby” Che qualche anno dopo lei si laureasse con una tesi sui Pooh sembrava un altro sogno che inseguiva e me ne parlava spesso, la spronai dicendole che nella vita bisogna credere nei sogni perché nessuno deve impedirci di farlo,la giovanissima Laura dava le sue materie ottenendo il massimo dei voti e quel sogno poco alla volta stava diventando realtà, ecco cosa scrive Laura in un passaggio della sua formidabile tesi: “Ciò che ho sempre studiato in questi anni e ciò che mi ha premuto sottolineare in questo contesto è stato appunto il voler sottolineare come disciplina aperta e pronta al dialogo con le altre discipline, siano esse umanistiche e scientifiche,in questo caso con la musica. Come scriveva il noto teologo Piqué I.Collado: Teologia e musica, due universi che raramente si visitano,due mondi a torto ritenuti incompatibili tra loro,in quanto musica e teologia posso no vibrare in perfetta consonanza,proprio perché entrambi-in quanto linguaggi di trascendenza-tentano di dire qualcosa di indicibile. In questa tesi ho cercato di coniugare filosofia,teologia,arte,poesia e musica” Questo è solo un passaggio della sua tesi, ne consegnerà una copia ai Pooh, quei Pooh che sono saliti (sabato 18 giugno) sulla mega-astronave dello Stadio San Filippo di Messina per l’addio ai loro fans e anche in questa “Ultima notte insieme” Laura era presente accompagnata dal papà Elia pronta ad estasiarsi con la loro musica e a deliziare orecchie ed occhi ma sono pronto a scommettere che qualche lacrima righerà il suo volto,in ogni caso i Pooh saranno per sempre la colonna sonora della vita di questa giovanissima incredibile fans del complesso pop più longevo della storia della musica leggera italiana che ha fatto sognare intere generazioni. Viva la musica,viva i Pooh. (di Salvo Fazio, fonte siciliafelix.it)