Era stata lanciata in mare per fini scientifici dalla Marine Biological Association inglese a inizio Novecento e così che Marianne Winkler, impiegata in pensione di un ufficio postale, in vacanza con suo marito si è imbattuta nella ‘bottiglia’, mentre passeggiava sulla costa tedesca del Mare del Nord, precisamente sull’isola di Amrum. “È stata un’emozione unica, mai provata in tutta la mia vita, trovarmi dinanzi a una cosa così antica e dal fascino indescrivibile” ha detto in un’intervista rilasciata ad un quotidiano web locale Amrum News; ha poi aggiunto: “dall’ esterno della bottiglia scorgevamo la scritta ‘Rompere la bottiglia’, così mio marito, Horst, ha cercato di estrarre delicatamente il messaggio evitando di distruggere il vetro, ma non è stato possibile e quindi abbiamo fatto proprio come c’era scritto, l’abbiamo rotta”. All’interno una lettera, senza una data, ma con un chiaro messaggio: “sarà data una ricompensa di uno scellino a chiunque l’avesse restituito al mittente”. Il messaggio, scritto in tre lingue differenti, in inglese, tedesco e olandese, aveva un’unica richiesta, avere informazioni in merito al luogo del suo ritrovamento.
L’indirizzo del mittente è il Marine Biological Association a Plymouth, così la coppia ha seguito le indicazioni riportate all’interno del messaggio, ed ha inviato la cartolina, in una busta ben sigillata per evitare ogni possibile danneggiamento durante la spedizione.
La lettera è arrivata integra al mittente e potete solo immaginare l’emozione del direttore della Marine Biological Association, il Sig. Guy Baker, quando ha aperto il pacco e si è ritrovato un reperto così importante. Si è poi scoperto che la bottiglia rientra in una serie di spedizioni di messaggi, una tra i 1.020 rilasciati nel Mare del Nord tra il 1904 e il 1906 da George Parker Bidder, ex presidente dell’associazione allo scopo di indagare la vita delle profondità marine.
Si trattava di un progetto che voleva scoprire l’andamento del flusso delle correnti marine, infatti le bottiglie furono appositamente progettate per riuscire a galleggiare costantemente nel mare, resistendo alle tempeste. Coma ha aggiunto il Sig. Baker: “La nostra associazione ancora oggi effettua studi in merito, ma ovviamente utilizziamo le nuove tecnologie.”
“Molte delle bottiglie che rientrano nello studio ci sono state riconsegnate da pescatori che le hanno trovate nelle loro reti, sollevandole dal fondo del mare, non pensavamo che potesse essere ancore presente in mare una bottiglia galleggiante. Inoltre ma maggior parte di esse sono state ritrovate subito, in tempi brevi, e riconsegnate alla nostra associazione, parlo di mesi, non di decenni, nessuno l’avrebbe mai immaginato”.
La scopritrice, la signora Winkler, ha ottenuto il premio, uno scellino, come promesso nel messaggio. “Per restare fedeli a quanto scritto e promesso dai nostri antenati abbiamo recuperato un vecchio scellino acquistandolo su eBay, ha detto il direttore Baker, “abbiamo risposto dicendo semplicemente grazie, per questo gesto di un valore inestimabile.”
Ed è grazie a questa emozionante storia, che il mito del messaggio nella bottiglia lanciato in mare vive e si rinnova ancora oggi.