A esporre gli esiti dell’esame, i periti del Gup Roberto Catanesi, ordinario di Psicopatologia forense all’Universita’ di Bari, ed Eugenio Aguglia, professore ordinario di Psichiatria all’Universita’ di Catania. In aula il procuratore Carmelo Petralia il pm Marco Rota. Se per il l’avvocato Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello, si preannuncia “una semi battaglia, la risonanza magnetica e’ stata letta male e giunge a un risultato leggermente diverso rispetto”, la strada per i consulenti di parte sembra chiara. Silvio Ciappi criminologo e psicologo nominato dall’avvocato Francesco Biazzo per il nonno di Loris, Andrea Stival, sostiene che “Veronica e’ apparsa collaborativa, anche se durante la perizia ha mostrato i suoi tratti istrionici e verso di me, in particolare, consulente di Andrea Stival, un atteggiamento diffidente e di sfida”. Secondo Ciappi, la perizia attuale “deraglia rispetto a quella sulla capacita’ genitoriale – obiettivi diversi – ma il quadro psicologico e’ sempre lo stesso”. E aggiunge: “Il giudizio di imputabilita’ e’ maturato a seguito di colloqui lunghi con concordanza degli esperti. E la serie di test che ha impegnato periti e consulenti hanno valutazioni sostanzialmente univoche e non lasciano spazio a voli pindarici”. Lo psichiatra Giuseppe Catalfo, consulente di Davide Stival, sostiene che “i periti si sono attenuti alle linee guida scientifiche e hanno garantito il principio del contraddittorio favorendo anche i consulenti di parte”; per Catalfo “le contraddizioni in cui e’ caduta la donna non si situano nel campo della psicopatologia; e’ capace di intendere e volere”.