RAGUSA – Udienza stamane davanti al Gup di Ragusa Andrea Reale sul caso di Loris Stival, il bimbo di 8 anni ucciso il 29 novembre 2014 a Santa Croce Cameriana. In aula la madre Veronica Panarello, accusata dell’omicidio, apparsa fisicamente meno provata rispetto alle passate udienze. Presenti anche il papa’ del piccolo, Davide, e il nonno Andrea Stival. Al centro dell’udienza la perizia psichiatrica disposta dal giudice; esame che ha valutato la capacita’ di intendere e volere di Veronica e la capacita’ della stessa di partecipare al rito abbreviato subordinato a perizia psichiatica. La donna, che e’ accusata di avere ucciso con premeditazione e crudelta’ il figlio, secondo i periti “non soffre di patologie” ed e’ “in grado di rivisitare criticamente gli avvenimenti prima durante e dopo l’evento omicidiario”. Maria Costanzo, psicologa consulente di Davide Stival, sostiene che il movente potrebbe essere inquadrato nell’origine psicologica del rapporto tra madre e figlio: “E’ un legame emotivamente distorto. Veronica non era genitore e Loris era non figlio ma suo amico. Forse in questa dinamica vanno inquadrati i fatti accaduti”.
A esporre gli esiti dell’esame, i periti del Gup Roberto Catanesi, ordinario di Psicopatologia forense all’Universita’ di Bari, ed Eugenio Aguglia, professore ordinario di Psichiatria all’Universita’ di Catania. In aula il procuratore Carmelo Petralia il pm Marco Rota. Se per il l’avvocato Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello, si preannuncia “una semi battaglia, la risonanza magnetica e’ stata letta male e giunge a un risultato leggermente diverso rispetto”, la strada per i consulenti di parte sembra chiara. Silvio Ciappi criminologo e psicologo nominato dall’avvocato Francesco Biazzo per il nonno di Loris, Andrea Stival, sostiene che “Veronica e’ apparsa collaborativa, anche se durante la perizia ha mostrato i suoi tratti istrionici e verso di me, in particolare, consulente di Andrea Stival, un atteggiamento diffidente e di sfida”. Secondo Ciappi, la perizia attuale “deraglia rispetto a quella sulla capacita’ genitoriale – obiettivi diversi – ma il quadro psicologico e’ sempre lo stesso”. E aggiunge: “Il giudizio di imputabilita’ e’ maturato a seguito di colloqui lunghi con concordanza degli esperti. E la serie di test che ha impegnato periti e consulenti hanno valutazioni sostanzialmente univoche e non lasciano spazio a voli pindarici”. Lo psichiatra Giuseppe Catalfo, consulente di Davide Stival, sostiene che “i periti si sono attenuti alle linee guida scientifiche e hanno garantito il principio del contraddittorio favorendo anche i consulenti di parte”; per Catalfo “le contraddizioni in cui e’ caduta la donna non si situano nel campo della psicopatologia; e’ capace di intendere e volere”.