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“ Quello zio mai dimenticato “, titolava la rivista “ Il Carabiniere “.

Carmelo Barba

“ Quello zio mai dimenticato “, titolava la rivista “ Il Carabiniere “.

Dom, 19/06/2016 - 00:10

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soldati e lo zioMUSSOMELI – Presso la Chiesa dei Monti, oggi domenica 19 giugno 2016, celebrazione di messa di suffragio per “Quello zio mai dimenticato”, Reale Carabiniere Calogero Schifano, rimasto per 71 anni come disperso in guerra e, da un anno, sepolto nel suo paese natio a Mussomeli.

Intanto,  riceviamo e pubblichiamo : “Il Reale Carabiniere Calogero Schifano, caduto nel secondo conflitto mondiale, il 19.6.1944, era rimasto per 71 anni, “ sepolto in una umile e fredda tomba a terra, senza nome “, in un Camposanto sino ad allora sconosciuto.  Per tutti i familiari, è stato un “ disperso “ in guerra. Finalmente, trovati  i resti, sabato 27.6.2015 – ad un anno lo rievochiamo – sono giunti nella sua Patria natia. Le esequie religiose si sono svolte presso la Chiesa di San Francesco, celebrate dal Cappellano Militare, e da altri Sacerdoti;  gli onori militari, sono stati tributati avanti il monumento ai Caduti di Mussomeli.   Lo squillo di tromba, ha reso il momento di “ silenzio “, sacrale  “ Grande e commossa la partecipazione dei concittadini “, cosi scriveva la rivista “ Il Carabiniere “, che rendeva la notizia nel numero di novembre 2015. Numerosa e intrisa di autentico cameratismo, è stata la schiera di commilitoni dei Carabinieri e quelli di altre Armi, che hanno partecipato alla cerimonia, in uniforme ed in borghese.  All’evento in fieri, era presente il Sindaco, in fascia di dignità, solennizzando la cerimonia. Tutti i parenti, discendenti del non dimenticato familiare, in evidente stato di commozione, hanno assistito testimoniando l’affetto Calogero Schifano, classe 1913, fante di leva nel 1933, ha “servito “, nel Regio Esercito, a Genova;  partito nel 1940,  da carabiniere “ serve “nella Regia Marina nel Mediterraneo;  successivamente, inquadrato nella 15^ Compagnia Reali soldati- silenzioCarabinieri Mobilitata, posta alle dipendenze della Legione di Bari, opera in terra di Puglia;   poi, seguendo le sorti della guerra, è nella zona nord di Roma;  coinvolto in operazioni belliche nell’alto Lazio, è mortalmente ferito, viene ricoverato presso l’ospedale da campo americano n°94,nel 1944,dove morì, a Montalto di Castro( VT),il 19 di giugno. Per cinque anni era rimasto lontano da casa, la famiglia non aveva avuto più notizie, mai un rientro per licenza, e nemmeno qualche rigo di saluto ai genitori.  Il destino ha voluto che due lettere ed una cartolina, spedite da zio Calogero da Bari nell’aprile del 1943,  giungessero a me, il 4 maggio 2014, dopo 71 anni.  Di lui, “ nel cuore dei suoi cari era rimasto solo il ricordo del suo valore, della sua fierezza “ ancora scriveva la prestigiosa rivista dell’Arma, anzi citata.  Lui, giovane e forte, della nobile arte contadina, partito per la guerra per “ servire “ – come si diceva allora – la Patria, fedele e coraggioso, in ogni fronte andava a, “…..ubbidir tacendo……………”. Il Commissario Generale per le Onoranze dei Caduti in Guerra, in data 23.2.2015, in una missiva affermava: “ sia di conforto sapere che mai potrà venire meno la riconoscenza e la memoria verso chi ha donato la vita per la Patria “.  La rivista dell’U.N.U.C.I.( Unione Nazionale Ufficiali in Concedo d’Italia ),di ott./nov.2015,rendendo  la notizia del Carabiniere rientrato a Mussomeli, nel dare merito all’opera svolta – tra l’altro – così  scriveva:  “ l’evento ha avuto un ampio eco sulla stampa regionale e nazionale “.(a cura del nipote Calogero Schifano)