Salute

Perché si tocca il ferro per scaramanzia?

Francesca Russo

Perché si tocca il ferro per scaramanzia?

Lun, 20/06/2016 - 13:39

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L’usanza si perde nei secoli e riguarda molti Paesi, soprattutto l’Italia che è forse uno dei Paesi al mondo in cui le credenze popolari hanno sviluppato le maggiori ‘leggende’ riguardanti la sfortuna e tra i metodi più pittoreschi e curiosi per allontanarla.
Come spesso accade l’abitudine ha un’origine antichissima, probabilmente medievale. Pochi conoscono il nome di San Dunstano; eppure è proprio lui che ha introdotto, in un passato che si perde nelle nebbie del tempo, l’abitudine di proteggersi con il ferro.
Dunstano è un un santo inglese, a cui il diavolo avrebbe chiesto di ferrare il suo cavallo. Il santo maniscalco avrebbe invece inchiodato il ferro agli zoccoli del diavolo, liberandolo solo in cambio della promessa che non sarebbe più entrato nelle case in cui fosse stato esposto un ferro di cavallo. Infatti, tra i vari ferri, proprio quello di cavallo porterebbe più fortuna: ha quasi la forma di un anello e il cerchio avrebbe una valenza magica.
Ma il toccare ferro come protezione dalla sfortuna s’intreccia anche con l’idea della spada e di altre armi, simbolo di difesa da ogni pericolo. È inoltre di un metallo molto resistente e proprio per la sua solidità era utilizzato per la costruzione di armi e scudi, acquisendo quindi una funzione protettiva. 
In varie culture, inoltre, il ferro è ritenuto anche uno “scaccia temporali” e fulmini, un talismano efficace contro streghe e fatture, un elemento capace di tenere lontano l’orso, simbolo del male oppure in grado di restituire l’orientamento a chi l’ha perso.
Tutto questo non vale nei Paesi nordici dove, contro i pericoli e la ‘jella’, si usa generalmente toccare il legno. Il motivo risiederebbe nella sacralità degli spiriti che abiterebbero in alcuni alberi.
Il ferro, in epoca medievale, rappresentava anche la spada o qualsiasi arma di difesa ed emblema di protezione da ogni pericolo. Nei secoli successivi, inoltre, era comune la credenza che il ferro potesse essere utilizzato per scacciare il male, le streghe ed, in molte aree del mondo, anche gli orsi e i forti temporali. In alcuni paesi del nord Europa la figura del ferro come portafortuna è sostituita dal legno per via dell’influenza celtica: un materiale che, soprattutto negli alberi sacri, era una sorta di ‘contenitore’ degli spiriti benigni. Queste popolazioni erano infatti convinte che tutti gli elementi naturali avessero e le querce, in modo particolare, venivano venerate come divinità.