FINALMENTE LIBERI …… PER FARE SCELTE LIBERE ! …e meritevoli .
Mi sembra opportuna l’aggiunta di quest’ultima parola per indirizzare alla comprensione più saggia della “libertà”. La tentazione e il rischio di interpretarla in modo sbagliato, esiste, ed è amaramente pericoloso. S. Paolo, nella seconda lettura di oggi, afferma categoricamente e gioiosamente : “ siete stati chiamati a libertà”; purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo “ un indirizzo … libertino, una mentalità depravata, un convincimento … avariato. Invocare la libertà assoluta per pretendere, dunque, di fare quello che piace, anche il male, anche il cri mine, anche le più assurde e biasimevoli stramberie, mi sembra illogico e dissennato. La libertà a cui ci ha chiamati Cristo non è concessione di agire nel disordine morale, nel peccato, ma nella possibilità di “libere scelte” per seguire Lui, per fare il bene. Si può trovare in questo un raccordo con quello che abbiamo ascoltato nella domenica precedente: “chi mi vuol seguire “… in piena libertà , anche se pone delle condizioni : “ prenda la sua croce “ E questo pensiero viene rafforzato dagli insegnamenti che S. Luca ci riporta nella pagina del Vangelo di questa domenica. Alcuni chiedono di seguirlo, disposti a tutto: “ Ti seguirò ovunque tu vada ..,” e ad un altro Gesù risponde : “Seguimi “. E un terzo gli disse: “ Ti seguirò, Signore ..” Gesù accetta la loro disponibilità e i loro propositi ma ci tiene a sottolineare che per seguire Lui, occorre un autentico distacco da tutto; anche se andranno incontro ai gravi disagi della separazione dai propri cari, della mancanze di comode dimore, alla imprevedibilità degli eventi. E soprattutto richiede fedeltà e costanza: “ nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto al regno di Dio “ E’ assai probabile che Gesù avrà pensato anche ad una differenza tra coloro che ”lo seguono”. E’ come pensare a due classi di discepoli , anche se è difficile potere stabilire dei limiti di condizioni richieste. Ci sono quelli che scelgono la “radicalità” della “ sequela”, vedi i missionari, le anime consacrate, il volontariato più incondizionato, l’impegno di assistenza, il servizio eroico della carità. E poi ci sono tutti i fedeli “comuni” chiamati a vivere in comunione con Lui, per osservare le regole del Regno da Lui annunciato. E quindi le regole dell’amore per il Signore e il prossimo, la disponibilità all’accoglienza dei fratelli, venendo incontro alle loro esigenze, secondo le proprie possibilità; l’esercizio del perdono , la vita di sincera fraternità nel rispetto della verità, vincendo la ipocrisia. “ Chi mi vuol seguire … mi segua, ma non trascuri queste condizioni, forse … minime, ma essenziali.