Salute

Nel Solco dello Spirito (di don Salvatore Callari)

Redazione

Nel Solco dello Spirito (di don Salvatore Callari)

Lun, 13/06/2016 - 00:01

Condividi su:

Padre Callari       TU  SEI  QUELL’UOMO   !…….TU   NON  MI   HAI   DATO  … ! e quel “ tu “ non è di un solo uomo ma di due  : Davide  ( 1° lettura – )  Simone  ( 3° lettura ) . Sono due pagine della Bibbia  assai particolari. Sono di straordinaria violenza, non esteriore, ( cioè di lotte, stragi, uccisioni e morti )  ma di una più vibrante violenza interiore, che gorgoglia nello spirito dei protagonisti, con una dinamica che colpisce fortemente chi se ne lascia compenetrare.

Ci troviamo di fronte a “una  molteplicità- varietà di scandali” , dell’uomo e perfino di Dio  e di Gesù.

Diverso è lo scandalo dell’uomo, dallo scandalo di Dio e di Gesù: Davide ha peccato di adulterio, di tradimento, di crudeltà e di sopruso, tanto ignobile quanto prepotente. E’ lo scandalo dell’uomo.  Si  è presa la moglie di Uria, un amico, lo ha fatto uccidere sfruttando la sua stessa ignara complicità.  Il profeta Natan, mandato da Dio, indignato e sconvolto, freme per questo comportamento scandaloso, e gli rinfaccia il suo agire criminale.” Tu sei l’uomo, miserabile, che ha commesso tutto questo ”!  Davide lo riconosce e rivela una preziosa capacità umana,  avere la consapevolezza del peccato  e il pentimento. Non solo, ma nella circostanza, si rivela il vertice della rivelazione di Dio , “ lo scandaloso comportamento di Dio “ che è Misericordia, che  non vuole la morte del peccatore, e che perdona.  E Natan annunzia : “ Il Signore ha perdonato il tuo peccato” . Altra pagina singolarissima è quella del vangelo. Anche qui diversi “comportamenti scandalosi” , anche se di segno opposto. La donna peccatrice che irrompe  nel bel mezzo del convito. Una donna dalla condotta immorale, scandalosa, ma è pentita , piange, ha fiducia in Gesù, chiede il suo perdono. Simone, non sappiamo quanta buona fede e senso di amicizia avesse nell’invitare Gesù a pranzo, non conosce la vera identità di Gesù, si meraviglia che accetti l’omaggio della donna, in modi inconsueti, non lo crede  ”un profeta”  e quindi non può aver un buon rapporto con Dio. E mormora in cuor suo. Gesù legge i suoi pensieri e, io credo, con qualche fremito di disappunto, gli dice: Tu, non hai osservato i canoni dell’ospitalità, e questa donna invece , sì !  Per questo io perdono i suoi peccati. E qui nasce un altro scandalo, nel senso di estrema meraviglia e condanna, quello di Gesù che perdona. E tutti a pensare : Solo Dio, può perdonare i peccati. Ma chi si crede di essere ?  E’ quello che Gesù vuole dimostrare. Essere Dio che perdona. Non ci sono ostacoli alla sua  misericordia . Egli guarda alla fede, al pentimento, alla volontà di “resurrezione” dal male, alla conversione e a una vita nuova. E poi “entra  in scena” la vertiginosa libertà di Dio, che se incontra la vertigine della nostra fede, fa risuonare la melodia d’amore chiusa nella misteriosa frase : “ la tua fede ti ha salvato”; va’ in pace!”. “ Abbi fede, accostati ai piedi del Signore; confessa i tuoi peccati versando lacrime. Ne riceverai pace.” ( S. Agostino)