Da dove nasce l’ispirazione per un film? Alcune volte i lavori cinematografici prendono ispirazione da fatti realmente accaduti portando sul grande schermo personaggi straordinari o vicende, che possono sembrare incredibili, ma che traggono ispirazione dalla realtà.
Del resto una pellicola che racconta una un storia vera, risulta quasi sempre più emozionate e commuovente rispetto invece a pellicole che altro non sono se non una versione fin troppo romanzata di quella che è la vita reale. Di seguito alcuni dei capolavori del genere che vale la pena guardare:
1. A Beautiful Mind: è il racconto della vita del premio Nobel John Forbes Nash jr, genio della matematica e dell’economia, alle prese con allucinazioni e psicofarmaci.
Difficile restare indifferenti all’interpretazione pienamente convincente e dalla forte carica emotiva di Russell Crowe.
2. The Blink Ring: Sofia Coppola nella realizzazione di questo film si è ispirata a un articolo letto su Vanity Fair, che racconta di uno dei casi di cronaca più clamorosi degli ultimi anni; la banda ribattezza dai media ‘Bling Ring’ era composta da alcuni teenager che tra il 2008 e il 2009 svaligiarono le ville di numerose star, tra cui Paris Hilton, Lindsay Lohan, Orlando Bloom e Rachel Bilson.
3.The Wolf of Wall Street: Film di Martin Scorsese, che racconta la storia pazzesca ed esagerata di Jordan Belfort, che negli anni Novanta inventò il modo di fare moltissimi soldi grazie alla vendita delle ‘penny stocks’, azioni di poco valore di piccole società, con sistemi fraudolenti. Il film, che ha come protagonista Leonardo DiCaprio, è stato candidato a cinque premi Oscar e ha ricevuto critiche molto positive.
4. Il caso Spotlight: L’opera cinematografica ripercorre le trame di un’inchiesta realizzata tra il 2001 e il 2002 da un team di giornalisti del Boston Globe, che fece conoscere prima alla città e poi al mondo intero gli abusi sessuali su minori commessi da circa 90 sacerdoti cattolici e mai denunciati dalle autorità ecclesiastiche bostoniane. L’inchiesta fu premiata col Premio Pulitzer.
5. La febbre del sabato sera: Si intitolava i Riti tribali del nuovo sabato sera l’articolo pubblicato nel 1976 dal New York Magazine a firma del giornalista Nik Cohn. Era la storia di un ragazzo di Brooklyn che usa la discoteca come fuga dalla sua vita travagliata. Proprio come il Tony Manero interpretato da John Travolta, nel film che ha contribuito al boom della disco-music in tutto il mondo.
Peccato che 20 anni dopo il film, l’autore dell’articolo abbia rivelato che in realtà era pura invenzione: l’eroe della sua storia non esisteva. O meglio: è diventato reale solo dopo l’uscita del film quando tante ragazze e ragazzi in tutto il mondo, sono stati contagiati dalla febbre di Tony Manero.
6. Quel pomeriggio di un giorno da cani: È un film del 1975 con Al Pacino che racconta la storia di una rapina in una banca di New York e dei due rapinatori che per ore avevano tenuto in ostaggio dipendenti e clienti della banca dopo che la polizia aveva circondato l’edificio. Il film è tratto da una storia vera, raccontata in un articolo di P. F. Kluge e Thomas Moore uscito sulla rivista Life nel 1972.
7. Il silenzio degli innocenti: Cos’hanno in comune i due thriller? Facile: entrambi sono stati ispirati alle gesta del serial killer Eddie Gein, arrestato nel 1950, dopo che la polizia trovò in casa sua una serie di cadaveri di persone che egli aveva rapito e ucciso, indugiando in rituali macabri e raccapriccianti. Alla sua storia si ispirò anche un altro horror famoso: Non aprite quella porta.