IBRA ARRETRA — Per giorni si è parlato di “4-4-2 scolastico”, in riferimento allo schema tattico a cui il c.t. Hamren è fedele fin dalle qualificazioni. Nulla a che vedere con le alchimie del mago Conte, insomma. E invece gli svedesi ci intortano che è una bellezza per tutto il primo tempo, alla faccia del modulo “basic”. Fanno girare il pallone sulle corsie ed evitano la zona centrale come se lì l’erba fosse avvelenata, visto che Ekdal e Kallstrom sono in inferiorità numerica. Ci vanno solo per verticalizzare all’improvviso, a volte addirittura con lanci di Ibra, che parte ben più indietro di quanto faccia il partner Guidetti. Buffon non deve compiere una sola parata fino all’intervallo, Barzagli-Bonucci-Chiellini (da pronunciare tutto d’un fiato, ormai sono una specie di mitologico mostro a tre teste) spengono ogni principio d’incendio. Ma l’Italia non attacca. Non spinge, non prende in mano la gara.