L’ha voluto. L’ha portato in Francia anche se nel 2016 ha segnato meno di chiunque. L’ha rimesso in efficienza fisica. E ora Antonio Conte se lo abbraccia, il suo Eder, sotto il cielo nuvoloso di Tolosa. Bis azzurro: 1-0 alla Svezia in extremis, qualificazione agli ottavi già in cassaforte, domani Belgio-Irlanda potrebbe darci il primo posto aritmetico nel gruppo E dell’Europeo. Diciamolo subito: la sconfitta è una punizione troppo severa per la Svezia, che nonostante un Ibrahimovic al minimo sindacale ha messo l’Italia più in difficoltà di quanto abbia fatto il Belgio. Ma con testa e cuore, la Nazionale ha fatto il colpaccio anche in una versione meno scintillante rispetto a Lione.
DENTRO ZAZA — Conte è un leone in gabbia nell’area tecnica, la consuma con le scarpe eleganti, vorrebbe avere quelle coi tacchetti per entrare in campo e dare l’esempio. Negli spogliatoi riesce a trasferire un po’ d’energia agli azzurri, che cominciano meglio la ripresa. Candreva e Florenzi sono più coinvolti, Isaksson deve sporcarsi di verde il completo… verde, almeno per bloccare a terra i cross. Ma succede sempre poco, c’è troppo timore di commettere l’errore che compromette l’Europeo. Scocca l’ora di gioco. L’ora di Zaza.
FINALMENTE EDER — E’ la Svezia ad avere una buona chance a una ventina di minuti dalla fine, ma Guidetti non ci arriva e Ibra, in fuorigioco, spreca malamente da due passi. Poi i rimpianti si spostano sul fronte opposto: minuto 82, Giaccherini disegna un cross perfetto per l’omologo Parolo, che di testa manda il pallone a stamparsi contro la traversa. La tavola sembra apparecchiata per uno 0-0 magro magro, ma Eder di fame ne ha tanta. Tantissima. E allora, sfruttando una sponda di Zaza all’88’, trova finalmente spazio al limite dell’area, manda fuori giri Johansson e fulmina Isaksson sul palo lungo. Gli azzurri corrono sotto la curva italiana, Eder è sommerso dai compagni, Conte esulta davanti alla panchina e almeno stavolta Zaza non gli può colpire di nuovo la faccia… Si va agli ottavi. Missione stra-compiuta, in anticipo. Psicologicamente è un bel vantaggio. (di Stefano Cantalupi, fonte gazzetta.it)