CALTANISSETTA – Due ergastoli e una condanna a 30 anni di reclusione. E’ la sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, nell’ambito del secondo processo per la strage di Capaci, che si e’ svolto con il rito abbreviato contro gli ‘uomini del tritolo’. Ergastolo per Giuseppe Barranca e Cristofaro “Fifetto” Cannella. Nessun sconto di pena per il collaboratore Cosimo D’Amato, condannato a 30 anni, al quale tuttavia sono state riconosciute le attenuanti generiche. Per lui, la procura generale aveva chiesto uno sconto di pena a 9 anni e quattro mesi. In sostanza, e’ stata riconfermata la sentenza di primo grado. D’Amato, accusato di aver assunto un ruolo nel reperimento del tritolo poi utilizzato per la strage di Capaci, da qualche mese ha iniziato a collaborare con la giustizia. Anche Barranca e Cannella sono considerati due componenti del gruppo che si occupo’ di procurare e preparare l’esplosivo utilizzato per l’attentato in cui morirono Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della polizia Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Nel corso del dibattimento, riscontri sarebbero arrivati anche dai collaboratori di giustizia, in particolare da Gaspare Spatuzza. La Corte era presieduta da Maria Giovanna Romeo. A sostenere l’accusa il Procuratore Generale Sergio Lari e i sostituti Pg Antonino Patti e Fabio D’Anna.