ROMA – Sono circa 3,2 milioni gli italiani asmatici, e quasi uno su dieci e’ un malato grave. Circa 250mila persone, quindi, soffrono di questa malattia e 1 su 3 ha meno di 14 anni. E se si pensa che sono piu’ di 10 milioni di persone che convivono con una o piu’ allergie, si capisce quanto sia importante intervenire facendo “network”. L’Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo), insieme all’Associazione italiana allergologi e immunologi territoriali e ospedalieri (Aaiito), lancia il registro Nazionale sull’Asma Grave che, accostandosi al gia’ esistente Registro realizzato dalla Societa’ italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri) focalizzato sull’asma nel bambino, consentira’ di avere, per la prima volta in Italia, una visione d’insieme della patologia nell’adulto e nel bambino. A gestire la piattaforma che ospitera’ i dati sara’ lo stesso provider, ovvero il Consorzio Interuniversitario senza scopo di lucro Cineca di Bologna. Questo modello operativo garantira’ l’uniformita’ nella raccolta dei dati e una conseguente analisi statistica aggregata degli stessi, pur mantenendo i due registri autonomi. Una scommessa, quella portata avanti del registro, che si propone non soltanto di tutelare i pazienti, ma di ridimensionare anche i costi pubblici del Sistema sanitario nazionale. Le allergie respiratorie, in particolare rinite allergica ed asma allergico, rappresentano infatti un costo medico ed economico davvero importante. “Nel complesso si e’ stimato – ha spiegato Maria Beatrice Bilo, presidente Aaito – che in Italia il peso economico complessivo connesso alle allergie respiratorie e alle loro principali complicanze e’ di circa 74 miliardi di euro, di cui il 27,5 per cento e’ associato a costi indiretti e il 72,5 per cento a costi diretti. In particolare per asma allergico, rinite allergica, rinite allergica associata ad asma, congiuntivite allergica, si stima una spesa media annua rispettivamente di 1,35 miliardi di euro, 1,72 miliardi di euro, 1,62 miliardi di euro, 0,46 miliardi di euro”.