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Zoom sul palazzo: il paradosso dell’inquisizione sull’inquisitore

Michele Spena

Zoom sul palazzo: il paradosso dell’inquisizione sull’inquisitore

Sab, 21/05/2016 - 08:30

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imageCALTANISSETTA – La notizia riportata dal Giornale di Sicilia, che vedrebbe sottoposta ad indagine dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta per omissione di atti di ufficio il Segretario Generale di Palazzo del Carmine, Rita Lanzalaco, per presunte attività illecite espletate nell’esercizio della propria funzione, stende dubbi inquietanti sull’affidabilità e terzietà di un Istituzione Comunale, che recentemente, anche volendo prescindere dalle inchieste giudiziarie, non sta offrendo certamente un’immagine gratificante alla Città: funzionari sospesi, ipotesi di gettonopoli per i consiglieri comunali, finanziamenti perduti, inefficienze diffuse. E chi dovrebbe sorvegliare e provvedere su tutto questo?

Le funzioni  di un Segretario Generale, sono di garanzia della legittimità degli atti emessi da tutti gli organi del Comune, la sorveglianza sul rispetto delle norme anticorruzione, ed in generale su tutte le buone pratiche che dovrebbero consentire ai Cittadini di vivere la propria città al meglio delle condizioni possibili, nel pieno rispetto dei reciproci diritti e doveri con la Amministrazione del Comune.

L’Alto dirigente dovrebbe infatti guidare, Il Sindaco, La Giunta ed il Consiglio Comunale, convogliando l’azione amministrativa verso percorsi di legittimità ed efficienza.

E’ lampante che non sola la condotta del Segretario Generale, ma ancor più l’immagine di integrità e terzietà che dello Stesso si mostra all’esterno del Palazzo, dovrebbe essere priva di qualsiasi ombra o dubbio.

Era intenzione del Sindaco Giovanni Ruvolo, che a suo tempo scelse la dott.ssa Lanzalaco “silurando” Eugenio Alessi, portare avanti un’azione, per la verità rivelatasi alquanto debole, finalizzata ad offrire un’immagine di novità e trasparenza.

Le  affidò, per questo, anche  il delicato compito di componente monocratico dell’Ufficio provvedimenti disciplinari dei Dirigenti, e di presidente dell’ufficio provvedimenti disciplinari di tutti i lavoratori del Comune. Un vero e proprio Pubblico Ministero interno contro l’indisciplina dei dipendenti comunali.

Dell’azione della Dott.ssa Lanzalaco si è spesso parlato, per essersi contraddistinta da un inflessibile rigore nei confronti dei sotto posti, atteggiamento che, per la verità, ha portato tutt’altro che efficienza nei servizi comunali. E’ storia recente la “fuga” di un comandante della Polizia Municipale e del tentativo di fuga del capo dell’ufficio tecnico neo assunto, che la Giunta Ruvolo ha dovuto “trattenere” con la forza. Entrambi di curriculum specchiato, hanno perso velocemente la voglia di lavorare per il Comune di Caltanissetta.

Sono le azioni recenti, tuttavia che ci conducono al paradosso di una Giunta Municipale, che affiancata dall’Alto Dirigente, forse per occultare le diffuse inefficienze, ormai lampanti e note alla Cittadinanza, stanno conducendo il Comune in una deriva pseudo legalista, nel tentativo di guadagnare autorevolezza con la repressione.

La “purga” del funzionario sospeso per 12 giorni, reo di avere perso un finanziamento, ma ancor più la delibera della Giunta Ruvolo n° 60, che in barba ai provvedimenti di revoca delle ordinanze adottate dal Tribunale del Riesame nell’inchiesta “Perla Nera”, lascia ancora a casa il ragioniere generale dell’Ente, Claudio Bennardo, L’Ing. Salvatore Lanzafame, ed i geometri Di Palma e Longo, in luogo di riammetterli in servizio come sarebbe loro diritto, restituisce l’immagine di un Amministrazione Comunale che con l’avallo del Segretario Generale, Dott.ssa Rita Lanzalaco, si arroga anche il diritto di sindacare i provvedimenti della magistratura.

Ma se le notizie pubblicate dal Giornale di Sicilia dovessero risultare fondate, chi dovrebbe valutare la Lanzalaco sottoposta ad indagine? Chi ne dovrebbe e potrebbe adottare i provvedimenti di sospensione, in considerazione che la stessa è il dominus del collegio disciplinare?

Non vorremmo certo constatare che il nostro Comune applica due pesi e due misure.

Ma soprattutto, chi avrà cura dei cittadini nisseni, sempre più increduli e smarriti a causa di una guida così precaria in uno dei momenti più delicati per la storia della nostra città?