A dream that I can call my own (un sogno che posso chiamare mio)
I found a thrill to press my cheek to (ho trovato un brivido contro il quale premere la mia guancia)
A thrill that I have never known (un brivido che non ho mai provato prima) (Etta James, ‘At last’)”
Una canzone che parla di un sogno diventato realtà per tre ragazze nissene che hanno fatto della loro voce e di questa canzone un vero e proprio cavallo di battaglia. Sono Paola Marotta, Manuela Paruzzo (in arte Miele) e Vittoria Sardo, tre amiche, tre voci, tre stili diversi accomunate della stessa canzone quella di Etta James “At last” (finalmente). “Life is like a song” (La vita è come una canzone) cantava la James, scomparsa di recente, nel brano tanto caro alle tre cantanti nissene e soprattutto a Paola e Vittoria che insieme alla loro maestra Mariangela Rizza provavano a cantarla per portarla alle loro prime audizioni. Paola canta ad Amici 2015, approda al serale, non vince il reality ma conquista la consapevolezza di voler fare musica e di farlo con tutta sé stessa. Vittoria vince il XXV festival città di Caltanissetta con una canzone inedita “Libera (da me)”. Ha soli 15 anni, una vita davanti ma le idee chiare di ciò che vuole fare da grande: la performer. Lei ama cantare ma anche ballare, sogna il teatro, di dominare la scena interpretando numerosi personaggi quali Ariel de “La Sirenetta”, Cappuccetto Rosso che ha già portato in scena nei più prestigiosi teatri italiani. Poi c’è Manuela Paruzzo, in arte Miele, reduce della sua esperienza a Sanremo con la sua canzone autobiografica “Mentre ti parlo”, non ha raggiunto il podio delle giovani promesse del festival della canzone italiana ma la sua vittoria morale non ha fatto altro che farle raggiungere la consapevolezza di percorrere “Questa strada” come il titolo del prossimo singolo a breve in uscita con il videoclip girato nelle campagne siciliane dai registi nisseni Andrea Marchese e Alessio Abate. Le tre voci talentuose, però, non si fermano davanti a nessun ostacolo ma proseguono dritte verso un cammino fatto di musica e parole. “Quando canto, ballo, mi esibisco è come se entrassi in un mondo tutto mio dove ci sono solo io e la musica, poi il resto va da sé ed il pubblico pian piano ne diventa parte integrante” racconta Vittoria Sardo che il prossimo 13 maggio canterà al concerto di Miele al teatro Margherita, un tour post festival che farà tappa anche in città, la tanto amata Caltanissetta, un rifugio per le tre giovani cantanti, un luogo che, a loro detta, gli consente di ritagliare un angolo di serenità in cui ripararsi prima di ogni loro importante performance.
“E’ come portare un pezzo di me e della mia musica, la mia band, il mio pianoforte sono parte integrante del mio progetto. Voglio vivere di musica, del mio pubblico, circondarmi del suo calore” racconta Manuela.
Ogni forte emozione, esperienza televisiva o teatrale diventa fondamentale per Miele, Paola e Vittoria; dietro ogni linea del pentagramma, ogni chiave di violino c’è una presa di coscienza che va al di là della passione, una scossa che mette al centro di un palcoscenico non solo un talento ma tutto l’amore incondizionato che ciascuna parola, accompagnata dal fiato e dal suono degli accordi che prendono vita. “Fa diventare tuo – confessa Vittoria Sardo quando canta, balla e interpreta un personaggio della scena – tutto ciò che ti circonda”. Etta James alla fine di “At least” cantava “for you are mine at least” (oh sì tu sei mio) si riferiva ad un amore conquistato, proprio come quello di Paola, Vittoria e Miele per la musica… At least! (Finalmente!).